Election Day: nessun candidato sindaco del Molise aderisce al progetto anti corruzione

MARIA CRISTINA GIOVANNITTI

La corruzione pubblica va a braccetto con la criminalità organizzata, così, l’associazione anti mafia Libera e il Gruppo Abele hanno dato via al progetto ‘Riparte il futuro’, una campagna apartitica e trasversale per garantire la trasparenza nelle varie elezioni 2014, in quelle europee, nelle due regionali e in oltre 4mila comuni.

In modo particolare per le elezioni comunali, ‘Riparte il futuro 2014’ prevede tre iniziative di garanzia anti corruzione a cui tutti i candidati sindaco possono aderire spontaneamente. La prima è la ‘trasparenza della candidatura’ che avviene attraverso la pubblicazione on line del curriculum vitae; della propria storia giudiziaria e della situazione patrimoniale/reddituale, specificando possibili conflitti d’interesse. Il secondo start up è quello in cui ogni candidato deve adottare la delibera ‘Trasparenza a costo zero’ entro i primi 100 giorni, questo significa mettere on line tutti i conti comunali. Infine l’aspirante sindaco si impegna ad attuare la prescrizione della delibera entro il 200 giorni dalla carica. L’adesione al progetto voluto da Libera&Abele avviene in modo spontaneo e richiede un impegno a costo zero per il futuro sindaco.

Tuttavia scorrendo la pila di nomi degli aspiranti sindaci italiani salta subito all’occhio come a essere assenti siano i nomi dei candidati molisani. Troviamo le adesioni da Lanciano, da Ferrara, passando per Biella ed approdando a Nola, in provincia di Napoli: peccato che a mancare all’appello siano proprio tutti gli aspiranti primi cittadini della regione, compresi quelli dei centri più grandi come Campobasso e Termoli.

Libera e il Gruppo Abele dal monitoraggio denunciano “pochi i candidati italiani trasparenti”. Secondo i criteri del progetto a questo punto si potrebbe anche avanzare “nessun candidato molisano trasparente”.

In effetti l’Italia intera detiene un triste primato europeo: è al terzo posto per corruzione pervasiva. Inoltre in tempo di elezioni il rischio corruzione, si sa, è davvero molto ampio diventando sinonimo di bestie nere come: voto di scambio, favoritismo, malaffare, infiltrazioni criminali.

Il becero sistema ‘elezione-corruzioni’ è stato spiegato anche dall’ex boss dei Casalesi Carmine Schiavone alla Commissione Parlamentare sul Ciclo dei rifiuti: “Ho già detto che controllavamo tutti i comuni. Avevamo rapporti con i sindaci.” Il Presidente chiede al pentito di camorra: “Vi bastavano i sindaci?”, Schiavone è molto chiaro: “Si, ci bastava il sindaco.  Ogni cittadino italiano ha diritto a un solo voto;  per avere 20-30 mila voti o addirittura 50-100 mila voti, uno ha bisogno di tanti amici”.

 

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