Formazione professionale, 90 nuovi disoccupati in Molise. La Regione non rifinanzia i progetti, il centrodestra attacca: “Petraroia non era il paladino dei lavoratori?”

Il centrodestra a Palazzo Moffa

GIUSEPPE FORMATO

I 90 operatori della formazione molisana da domani, 1° ottobre 2014, non si recheranno in ufficio: i progetti non sono stati rifinanziati dalla Regione Molise e anche loro, così come altri lavoratori molisani, rientreranno nella categoria ‘ex dipendenti’. Inoltre, solo per alcuni ci sarà la tutela degli ammortizzatori sociali.

In Consiglio regionale questa mattina, martedì 30 settembre, l’ordine del giorno presentato dalle minoranze (centrodestra e pentastellati) non è stato messo in discussione, così gli esponenti del centrodestra hanno convocato la stampa per spiegare la situazione che ha creato l’ennesima crisi lavorativa del Molise.

“Denunciamo – le affermazioni dell’ex Governatore Michele Ioriol’atteggiamento chiuso del vicepresidente della Giunta, nonché Assessore al Lavoro, Michele Petraroia, che come suo costume è abituato a rispondere ad altro, quando gli si pone una domanda. Il suo atteggiamento, dilatorio e quasi indisponente, ha provocato l’ennesima strage di lavoro in Molise. Altre 90 persone da domani non avranno più certezze relativamente al proprio futuro e alcuni di loro non usufruiranno nemmeno degli ammortizzatori sociali. Questa degli operatori della formazione professionale altro non è che l’ennesima riprova dell’incapacità di governare di questa maggioranza di centrosinistra. Io ritengo, infatti, che nella nostra regione si sarebbero potuti salvaguardare migliaia di posti di lavoro, se solo ci fosse stata competenza e capacità di intervento. L’alto tasso di disoccupazione è solo in minima parte colpa della crisi, perché le responsabilità sono soprattutto dell’incapacità di chi governa la Regione Molise. È indecoroso per tutti essere presi in giro: Petraroia ha affermato più volte che i soldi non ci sono e ha chiesto aiuto, addirittura, a Roma. Voglio ricordare al vicepresidente della Giunta regionale che la formazione professionale è competenza esclusiva delle regioni. E non lo dico io, ma è un dettato costituzionale (l’articolo 117, ndr). Arrivare a chiedere aiuto a Roma dimostra l’incapacità di gestire le situazioni. Noi siamo sicuri che Petraroia e i suoi colleghi della maggioranza sanno benissimo che ci sono tutte le risorse per rifinanziare i progetti, salvaguardando questi 90 posti di lavoro, ma evidentemente l’obiettivo è procrastinare nel tempo questa situazione, per riassumere successivamente coloro che sono collegati al loro indirizzo politico. Questo è il più grosso rammarico: si gioca sul futuro delle famiglie. Ci saremmo aspettati da Petraroia un atteggiamento diverso, considerando che lui proviene dalla Cgil. Avrebbe dovuto mostrare dispiacere e costernazione, invece, abbiamo notato un atteggiamento di indifferenza verso coloro che hanno perso il lavoro. La verità è che questo Consiglio regionale lavora solo su interrogazioni e mozioni che arrivano dalle minoranze. La maggioranza non ha mai preso decisioni in un anno e mezzo, anche perché il centrosinistra non dà seguito a quello di cui si discute. I lavori di Palazzo Moffa restano, grazie a questa maggioranza, solo parole”.

Il consigliere regionale Angela Fusco Perrella, insieme con la collega Nunzia Lattanzio (eletta in maggioranza con l’Udeur, salvo poi passare al Gruppo Misto appoggiando il centrodestra), hanno presentato già da tempo una legge sulla formazione professionale.

“Abbiamo investito tanto nel corso degli anni – le dichiarazioni dell’ex assessore al lavoro Fusco Perrellasulla formazione professionale. Siamo arrivati ad avere 365 operatori, ne sono rimasti solo 90, 75 dei quali iscritti al relativo albo più 15 che hanno lavorato grazie al progetto Siro. Questi andrebbero tutelati e rispettati. A loro andrebbe riconosciuto il percorso professionale, che ne ha fatti dei professionisti nella materia. Sull’orientamento la Giunta aveva già deliberato un finanziamento di 1 milione e 800mila euro, salvo porre a conclusione i progetti. Avremmo voluto informare il Consiglio regionale sulla materia e io che sono stata dieci anni all’assessorato al lavoro avrei potuto fornire utili consigli per salvaguardare questi 90 lavoratori. Non ci è stato permesso. Il centrosinistra sa solo ripetere che noi siamo stati la rovina della Regione Molise. Io, adesso, dico basta. Da quando sono al governo regionale si sono persi migliaia di posti di lavoro. Basta pensare a tutte le vertenze: Ittierre, Gam, Esattorie, Korai e, adesso, quest’ultima della formazione professionale. Devono prima dimostrare di saper governare meglio di noi, prima di poter parlare male degli altri. Fermo restando che quello che a noi interessa oggi non è sapere chi è il più bravo, bensì ci interessano i problemi di chi aveva un lavoro e oggi non ce l’ha più e chi il lavoro lo sta cercando. Il Consiglio regionale non ci ha fatto intervenire sull’argomento e noi denunciamo l’antidemocraticità del comportamento della maggioranza di Palazzo Moffa”.

Intervento anche di Nunzia Lattanzio: “Io sono sempre per un’azione propositiva per il bene dei molisani. Il passato non ci interessa, noi siamo stati eletti per pensare al benessere presente e futuro del Molise. E tutto il Consiglio regionale, prima di pensare agli interessi privati, deve lavorare per difendere tutti i molisani, dal primo all’ultimo, senza distinzioni per chi ha votato l’una o l’altra parte politica”.

La motivazione del vicepresidente della Giunta regionale, Michele Petraroia (clicca per l’articolo)

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