Fuoco incrociato a Palazzo Magno dopo le dimissioni di Tramontano. De Matteis dispiaciuto, l’ex assessore si dissocia dal modus operandi sui Centri per l’Impiego: “Qualcuno dovrebbe vergognarsi”

Una seduta del Consiglio provinciale di Campobasso

Le deleghe all’ambiente e al turismo della Giunta della Provincia di Campobasso non sarà assegnata a nessun assessore o consigliere provinciale. La terrà, ad interim, il presidente dell’ente di via Roma, Rosario De Matteis.

“Con rammarico – le parole di De Matteis – ho appreso delle dimissioni formali dalla Giunta provinciale dell’assessore Tramontano. Alberto ha sempre lavorato con impegno, passione e professionalità all’interno della Provincia, portando avanti delle deleghe molto importanti come ambiente e turismo, nonostante le difficoltà dell’ente, frutto dei tagli scellerati del Governo Renzi. Ho sempre apprezzato il suo operato e sono dispiaciuto della sua scelta – prosegue il presidente – a meno di un mese dalla fine del mandato elettorale. Stiamo vivendo, purtroppo, un periodo di profonde trasformazioni istituzionali e siamo chiamati a portare avanti fino in fondo le nostre azioni, fino a quando la Giunta Provinciale, anche in prorogatio, resterà in carica”.

Il mandato del Consiglio provinciale di Campobasso scadrà, infatti, il 15 maggio, ma il presidente De Matteis e gli assessori resteranno in carica, senza indennità, fino a ottobre, mese in cui si dovrebbe tornare al voto.

Intanto, a spiegare le motivazioni delle sue dimissioni, attraverso una nota stampa, è stato direttamente l’ex assessore Tramontano, che è anche consigliere di minoranza, tra le fila dell’opposizione, ma che considerando la scelta effettuata in Provincia potrebbe anche effettuare il salto per appoggiare la maggioranza di Palazzo San Giorgio.

“Non è stata una scelta facile – si legge nel comunicato stampa – perché, nell’espletare il mio mandato, ho agito sempre con impegno, lealtà e onestà. Ho proposto innumerevoli programmi e progetti, ho avviato e realizzato molte iniziative in campo ambientale e turistico, con il coinvolgimento di istituzioni, comunità, associazioni e cittadini. Ho agito nella ferma convinzione che l’autoreferenzialità non deve mai appartenere ad un amministratore della res publica. Ho ottenuto molti risultati, ho vissuto sconfitte”.

“La Provincia di Campobasso – prosegue Tramontano dissociandosi dall’operato di De Matteis negli ultimi mesi ha subito profonde trasformazioni: organizzative, gestionali e politiche. La macrostruttura dell’ente, ad oggi, prevede due grandi settori, diretti ciascuno da un dirigente. Il presidente ha nominato inoltre un direttore generale, (coincidente con la figura del Segretario generale), attribuendogli un compenso aggiuntivo. C’è un dirigente ai Centri per l’Impiego. Queste figure hanno grandi responsabilità e per questo motivo percepiscono, legittimamente, adeguati e proporzionati compensi, parte dei quali previsti dal contratto di riferimento, parte decisi dalla Provincia di Campobasso”.

“Negli ultimi mesi – l’affondo di Tramontanoho segnalato, anche formalmente, più volte il paradosso che la Giunta assumeva decisioni che esulavano dalla propria sfera d’azione e che riguardavano aspetti gestionali, di competenza dei Dirigenti e del Direttore generale, chiedendo l’apposizione dei pareri previsti.

Non ho quindi percepito linearità, mentre la Giunta si assumeva responsabilità notevoli. Una situazione in particolare ha generato fortissime tensioni: quella del proseguo delle attività dei centri per l’impiego. Una situazione sicuramente complessa e che vedeva interessati la Provincia, la Regione Molise, i sindacati, i lavoratori in scadenza e naturalmente i cittadini utenti dei Centri per l’impiego che hanno vissuto notevoli disagi nell’ultimo periodo”.

“La Giunta provinciale, dopo giorni di lavoro, riunioni e approfondimenti e senza la presenza dell’assessore al lavoro provinciale, si è assunta una responsabilità gigantesca senza il supporto di chi è pagato per assumersi responsabilità – conclude Tramontano – Quindi dopo aver firmato la mia ultima delibera insieme al Presidente e ai tre colleghi presenti, che ha consentito ai Centri per l’impiego di continuare ad erogare in pienezza i propri servizi, ho deciso di dimettermi. Non posso condividere un modus operandi in cui la politica appare non pienamente autonoma, non sufficientemente tutelata e nei fatti, a volte, contrastata. Esco a testa alta, sicuro della mia integrità, della mia onestà e del mio operato”.

“Ringrazio – la chiosa dell’ex assessore – il presidente della Provincia, il Consiglio provinciale tutto e in particolar modo il personale dell’ente, del quale serberò sempre uno splendido ricordo. Qualcuno, però, dovrebbe vergognarsi. Seppure la vergogna è anche un sentimento nobile e di redenzione, che soltanto chi ha una coscienza retta può sperimentare”.

Exit mobile version