L’editoriale / A Bojano si infiamma la campagna elettorale. Ai cittadini interessa poco il gossip personale, servono i fatti per una città messa in ginocchio dalla crisi economica

Il Municipio di Bojano

La campagna elettorale a Bojano, il centro più grande dopo Isernia dei Comuni chiamati alle urne per il rinnovo delle amministrazioni locali, è iniziata e, come prevedibile, come era già successo alle Regionali 2013, arriva “Il Fatto Quotidiano” a riportare notizie che sembrano essere lo scoop del giorno, ma che invece sono fatti noti in un centro di ottomila anime.

A Bojano sono in corsa cinque candidati sindaci: il vice-sindaco uscente Gaetano Policella appoggiato in lista dall’attuale primo cittadino Silvestri; l’ex consigliere regionale Massimo Romano, ex acerrimo nemico della Fusco Perrella e di De Matteis, in questa tornata in appoggio esterno alla lista dell’avvocato; il patron di Villa Esther, Marco Di Biase; il più acceso sostenitore del ‘no alle biomasse’, Alfonso Mainella; e il pentastellato Dario Patullo.

Le campagne elettorali del “tutti contro tutti” risalgono agli anni ’90 e alle diatribe Berlusconi – Prodi, che non si sono mai risparmiati accuse, anche personali.

Era un periodo ancora di benessere, quando c’era anche passione e partecipazione dei cittadini alla politica.

La crisi economica e quella dei partiti senza più distinzioni di casacche e colori hanno allontanato i cittadini dalla ‘res publica’.

I cittadini non sono più interessati al gossip personale, anche considerando che l’Italia è uno Stato garantista. 

I cittadini vogliono il benessere delle proprie famiglie.

A Bojano il benessere è una chimera e gli elettori, in un sistema di liste civiche, sapranno votare quei candidati che ispireranno maggiore fiducia. Coloro che hanno conosciuto nel tessuto sociale della città di Bojano nel corso degli anni e non nell’ultimo mese.

I cittadini di Bojano vogliono il lavoro e i livelli occupazionali potranno tornare alle percentuali degli anni ’90 e 2000 soltanto con le future politiche fiscali che la nuova amministrazione comunale saprà attuare.

La crisi dei partiti ha mescolato le carte e chi prima si denunciava e si portava in tribunale, oggi condivide lo stesso percorso.

Chi oggi ha idee diverse a livello nazionale, oggi si è unito per provare a dare un percorso nuovo alla città di Bojano.

Chi vuole dare continuità agli ultimi due lustri è rimasto insieme.

Chi vuol provare a dare un cammino diverso, ha provato a creare alternative.

Una vasta scelta per gli elettori, per i bojanesi che vogliono un cambio di passo.

Il lavoro è solo un lontano ricordo, il tessuto economico è il più povero dell’ultimo secolo, lo sport fatica a tornare a decollare, i cittadini sono in forte difficoltà.

I bojanesi sono consapevoli che i prossimi cinque anni saranno quelli decisivi: o si rinasce o si muore.

La campagna elettorale servirà per condividere idee o progetti.

Il passato ormai è alle spalle. Perfino le polemiche della Gam, contenitore di posti di lavoro, soprattutto sotto elezioni, possono essere messe da parte. Sarebbe inutile addossare colpe, oggi servono solo le idee per riaprire l’azienda e farla tornare a fiorire. E così per tutti i settori.

Scendere sull’accusa personale e sul gossip, servirà soltanto per creare divisioni future, che Bojano non può più permettersi.

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