Sergio Mattarella è il dodicesimo Presidente della Repubblica: prevale a grande maggioranza la linea di Renzi. Per Frattura una “elezione alta ed eccellente”, per Patriciello “profilo importante ma metodo sbagliato”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Sergio Mattarella, ex vice-premier di Massimo D’Alema tra il 1998 e il 1999 ex ed Ministro dell’Istruzione, della Difesa e dei Rapporti con il Parlamento, attuale giudice costituzionale, è il nuovo Presidente della Repubblica. Si tratta del dodicesimo inquilino del Quirinale, succedendo a Giorgio Napolitano, rimasto in carica per quasi nove anni.

Alla quarta votazione, il politico che ha contribuito a fondare il Partito Popolare prima, il Partito Democratico successivamente, dopo una vita trascorsa nella Democrazia Cristiana, è riuscito a ottenere la maggioranza assoluta dei voti del grandi elettori.

Mattarella ha ottenuto, così, 665 preferenze, superando di gran lunga il quorum previsto alla quarta votazione (505 voti). Immediato il tweet di Renzi: “Buon lavoro, Presidente Mattarella! Viva l’Italia”, così come un sms di ringraziamento che il Partito Democratico ha inviato a tutti i propri grandi elettori.

A favore di Mattarella si sono schierati il Pd, Scelta Civica, Sel, il gruppo di Socialisti e Autonomie e, dopo le ultime tormentate 48 ore in cui sembrava plausibile uno strappo nell’alleanza di governo, il blocco di Alleanza Popolare (Ncd-Udc). Forza Italia era, invece, rimasta ferma sulle proprie posizioni, optando per la scheda bianca. Lega Nord e Fratelli d’Italia hanno continuato a votare per Vittorio Feltri, il M5S per Imposimato, mentre i fuoriusciti grillini si sono divisi: alcuni a favore di Mattarella, altri fermi sul nome di Stefano Rodotà come già nelle prime tre votazioni.

Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, dunque ha vinto: è prevalsa ancora una volta la sua linea, la sua decisione. Il nome è stato proposto al Partito Democratico nei giorni scorsi e i fedelissimi di Renzi hanno accettato la scelta dell’ex Ministro palermitano, spaccatura invece all’interno del Nuovo Centrodestra: Alfano, vicepremier, si è piegato alla volontà di Renzi. D’altronde, l’ex fedelissimo di Berlusconi non aveva scelta: Renzi gli aveva fatto intendere che se non si fosse adeguato alla linea della maggioranza di governo avrebbe dovuto lasciare il suo ruolo di vice-premier. Sacconi, invece, presidente dei senatori di Ncd si è dimesso dalla carica.

Berlusconi, contrario a Mattarella per essere stato il suo primo oppositore, ancora prima che l’ex Cav entrasse in politica, ha fatto venir meno il voto di Forza Italia (scheda bianca) e con esso anche il Patto del Nazareno.

Soddisfazione per il voto al Quirinale è stata espressa dal senatore molisano del Pd, Roberto Ruta, che già nei giorni scorsi si era mostrato convinto sostenitore del nome indicato dal premier Renzi. “E’ motivo di grande emozione per me – ha detto Ruta – l’elezione di Sergio Mattarella a Presidente della Repubblica Italiana: sono certo che sarà il Presidente di tutti gli italiani, un garante inflessibile della Carta Costituzionale e dei suoi principi fondativi. Sarà punto di riferimento per le nuove generazioni per il tratto discreto e deciso, per l’alto senso di appartenenza alle istituzioni, per la sua fine cultura giuridica e come testimone dei valori della migliore tradizione dei cattolici democratici”.

Anche il Governatore Paolo di Laura Frattura ha affidato a una nota stampa il suo messaggio di auguri: “Un’elezione alta, una elezione eccellente, rispondente appieno ai valori e ai principi propri della Prima carica del nostro Stato. La scelta del Partito democratico, successo assoluto del nostro Segretario, Matteo Renzi, capace in questo delicato processo della migliore sintesi delle diverse anime del Pd, è una scelta che richiama la nobile missione della politica, subito l’abbiamo condivisa e sostenuta. Sergio

Paolo di Laura Frattura

Mattarella, già ministro della Repubblica e giudice della Corte costituzionale, punto fermo nella lotta alla mafia, è il testimone di quella politica morale, giusta, sobria, è esempio di fermezza istituzionale e grande equilibrio: oggi il Parlamento lo ha eletto Presidente della Repubblica ed è già nel cuore e nella simpatia di tutti noi. Un momento e un’emozione che coinvolgono il Paese intero e riaccendono il senso dell’Unità nazionale. Sergio Mattarella con la sua condotta e il suo impegno rappresenta anche il riscatto per tutte le vittime delle mafie e per coloro che in silenzio ogni giorno tra mille difficoltà le combattono, un fatto di un’importanza essenziale per la storia italiana. Al Presidente Mattarella gli auguri più cari di tutto il Molise con la speranza speciale di una visita nella nostra regione, attesa già da adesso”.

Condivide il nome ma non il metodo l’europarlamentare molisano Aldo Patriciello, il quale attraverso un comunicato stampa ha affermato: “Congratulazioni a Sergio Mattarella per la sua elezione a Presidente della Repubblica. Sono certo che il nuovo Capo dello Stato saprà dare lustro e prestigio al nostro Paese, interpretando nel migliore dei modi e con alto senso di responsabilità il delicato e prestigioso ruolo di arbitro imparziale nonché custode dei valori su cui si fonda l’unità nazionale. In una delicata fase storica e politica, qual è quella che stiamo attraversando, l’Italia ha bisogno di una figura di alto profilo istituzionale e morale che sappia esprimere – con scrupolosità, coraggio e lungimiranza – quel forte sentimento europeista di cui il nostro Paese è stato, da sempre, uno degli interpreti principali. Il percorso umano e politico di Sergio Mattarella traccia il profilo di una persona che indubbiamente possiede gli elementi necessari per essere il degno Presidente di tutti gli italiani. Le perplessità emerse in questi giorni non hanno riguardato certamente la sua persona ma sono state, semmai, un segnale di insofferenza nei confronti di un metodo che ha tradito le intenzioni iniziali che erano quelle di trovare la più ampia maggioranza possibile ed esprimere, quindi, un nome largamente condiviso. Ancora una volta, invece, si è preferito proseguire a colpi di maggioranza secondo la perversa logica

L’eurodeputato Aldo Patriciello

delle lottizzazioni soft che taglia le gambe a qualsiasi ipotesi di dialogo e confronto con le altre parti politiche. Un oscurantismo tattico che mina il cammino delle riforme e che, a mio avviso, non dovrebbe trovare spazio allorquando ci si appresta ad eleggere la più alta carica dello Stato”.

Immediato anche il messaggio del Presidente del Consiglio regionale del Molise, Vincenzo Niro, che ha scritto: “Esprimo i sensi delle mie più vive felicitazioni, anche a nome del Consiglio Regionale del Molise,  per la prestigiosa e ambita elezione a Presidente della Repubblica che premia una persona dall’alto profilo istituzionale, dalle eccelse qualità morali  e dai sani princìpi che devono essere alla base di un Capo dello Stato. La Sua guida, in un momento di particolari situazioni di crisi economica e di valori ispiratori del sereno vivere civile e sociale,  che attanagliano l’intera collettività nazionale, europea e mondiale, sono convinto, saprà essere esempio attento e rigoroso e punto di riferimento per l’intero popolo italiano”. 

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