Sviluppo Italia Molise torna al passato, dall’amministratore unico al CdA a tre: dentro Rosario De Matteis. Nomine vintage e aumento dei costi per ricucire gli strappi in maggioranza

La Fanelli (PD) sbotta: "Ecco il Molise degli sprechi e delle poltrone senza competenze"

Ancora nomine e distribuzione di incarichi per la Giunta targata Donato Toma. Questa mattina, venerdì 28 giugno, con la delibera numero 277 è stata designata la nuova governance di Sviluppo Italia Molise spa, la partecipata della Regione Molise, la società in house providing che, di fatto, rappresenta lo strumento operativo per l’attuazione delle politiche di sviluppo regionali.

Con l’atto dell’esecutivo Sviluppo Italia passa dall’amministratore unico al CdA composto da tre membri.

Si tratta di Serena Melogli (presidente); Claudio Pian (in qualità di amministratore delegato) e l’ex presidente della Provincia di Campobasso, Rosario De Matteis (quale componente del CdA).

Il passaggio dall’amministratore unico al CdA composto da tre membri sarebbe stato reso necessario, così come si legge nella delibera, a causa “dell’incremento delle attività affidate alla società e alla complessità delle stesse”.

15mila euro il compenso lordo per il presidente (Melogli), 36mila la cifra attribuita all’amministratore delegato (Pian), 10mila euro quella spettante al terzo componente del CdA (De Matteis).

Sulle nomine di oggi le minoranze in Consiglio regionale hanno già alzato la voce e si dicono pronte a barricate. È il caso della consigliera regionale del PD, Micaela Fanelli che incalza l’esecutivo regionale sul passaggio dall’amministratore unico al CdA.

“Costo dell’operazione – chiosa l’ex segretaria PD – è di 30mila euro. Il Molise degli sprechi e delle poltrone non per competenza, ma per mero opportunismo politico, non ha più limiti in mano a Toma. Aumento delle comunità montane, nomine senza il rispetto delle leggi e ora la moltiplicazione dei posti inutili per accontentare gli amici. Finisca subito questo scandalo”: è la denuncia della Fanelli che si sofferma anche sul mancato rinnovo dei revisori, “semplicemente rei – secondo la consigliera –  di essere bravi ma non appartenenti alla corte dei commercialisti del re Toma”.

Polemiche e proteste delle minoranze che fanno seguito a quelle sollevate pochi giorni fa in occasione della nomina del nuovo CdA di Molise Dati, dove è mancato il rispetto delle minoranze di Palazzo D’Aimmo.

Ma la designazione del 72enne ex assessore regionale ed ex numero uno di via Roma sembra avere un sapore esclusivamente politico e quasi certamente atto a ricucire uno strappo tra le fila della maggioranza. Lo stesso De Matteis, in quota a Fratelli d’Italia, è molto vicino a Iorio, l’ex goveranotore che negli ultimi giorni ha attaccato pubblicamente il presidente Toma.

Resta da capire solo se una simile mossa possa servire davvero a rimettere insieme quei pezzi di una maggioranza che, a un anno dalle elezioni, sembra già essersi profondamente disgregata.

 

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