Taglio ai costi della politica, il ‘no’ del Consiglio regionale arriva di notte. A Palazzo D’Aimmo volano stracci e accuse

Di Lucente e Greco show. La diatriba dall'aula passa in rete e rende partecipi i cittadini

L’aula non dà l’ok al rinvio e la proposta di legge per tagliare i costi della politica avanzata dai Cinque Stelle viene discussa di notte in via IV Novembre.

Dopo una giornata intensa per la delicata vicenda della Gam e la modifica dello Statuto regionale, la maggioranza del governatore Toma, che sembra essersi ricompattata solo dopo aver posto un freno al potere del presidente del Consiglio, trova la forza e la voglia per discutere e votare contro la surroga degli assessori.

Sì, perché questo era il nodo centrale della proposta pentastellata che aveva l’obiettivo di eliminare l’incompatibilità tra il ruolo di esponente dell’esecutivo e quello di consigliere.

Un cavillo voluto nella scorsa legislatura e che ha consentito a ben quattro candidati (Scarabeo; Romagnuolo; Tedeschi; Matteo ndr) di entrare in Consiglio per occupare lo scranno lasciato vacante da chi è stato nominato assessore.

Sono all’incirca le 22, la discussione va avanti per molto, i grillini provano a far sì che il risparmio previsto dalla legge possa andare a finanziare la lotta alle dipendenze o la legge sulle malattie rare. 4 milioni di euro in cinque anni il risparmio stimato dagli stessi pentastellati.

Nulla da fare, il ‘no’ della maggioranza arriva compatto insieme a quello di Facciolla e all’assenza della Fanelli.

Un diniego, quello del centrosinistra, necessario per non rinnegare quanto fatto nella passata legislatura, insieme a una cospicua parte dell’attuale maggioranza di centrodestra.

“Attualmente – ha spiegato il capogruppo M5S – grazie alla legge elettorale approvata con Frattura, ci sono in Consiglio 4 Consiglieri entrati grazie all’istituto della surroga. Secondo questa legge, un Consigliere regionale eletto che viene nominato Assessore è incompatibile a esercitare anche il ruolo di Consigliere e, quindi, al suo posto entra il primo non eletto della sua lista. Con questo gioco sono entrati in Consiglio regionale 4 Consiglieri in più, non eletti dai cittadini e con un costo notevole sulle spalle dei molisani.”
“Una legge del MoVimento 5 Stelle – ha dichiarato Grecoche prevedeva l’eliminazione dei consiglieri surroganti: potevamo, da subito, pagare 4 consiglieri regionali in meno, con un risparmio in 5 anni di quasi 4 milioni di euro. E invece l’hanno voluta discutere di notte, quando ormai erano andati via tutti, anche i giornalisti, e hanno votato tutti contro. Per 5 lunghe ore io e i miei colleghi abbiamo difeso, come sempre, i soldi e gli interessi dei molisani”.

Di notte in quell’aula senza uditori volano parole grosse e lo scontro, ancora una volta, è acceso tra l’esponente dei Popolari per l’Italia, Di Lucente e il rappresentante dei 5S, Greco.

“Tanto – dice sarcastico Di Lucente – domani la visibilità su questa cosa non l’avrai perché sarà offuscata dalla Gam. Oggi abbiamo messo un pò tutto insieme e non potrai fare la prima donna. Vuol dire che è stata una delle tue giornate più infelici da quando fai il consigliere regionale”.

L’esponente dei Popolari per l’Italia non ha evidentemente fatto i conti con la forza del web. Il suo stesso intervento finisce ben presto in rete, da dove pure continua ad andare avanti la protesta dei Cinque Stelle e le accuse pesanti di Greco che inveisce contro quei ladri di democrazia” e contro quel “monoblocco di potere che vuole conservare a tutti i costi i privilegi”.

Si riferirà mica a chi ha reso quel centrodestra uguale a quel centrosinistra che lo ha preceduto e di cui ha saputo conservare intatti nomi e poltrone?

f.a

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