Telemedicina e sanità territoriale: nuovi modelli di assistenza. Roberti: “Progetto che mira a dare risposte alle persone più fragili”

Il Presidente della Giunta Regionale del Molise, Francesco Roberti, ha preso parte alla conferenza stampa di presentazione del nuovo servizio di geriatria territoriale e del protocollo d’intesa tra la SC di Medicina Interna del P.O. ‘San Timoteo’ di Termoli ed il reparto di Riabilitazione del ‘Vietri’ di Larino.
“È un’integrazione della medicina territoriale, che ha l’obiettivo di raggiungere i pazienti più fragili presso le loro abitazioni – il commento del Presidente Francesco RobertiÈ un sistema che rafforza il progetto della telemedicina, perché sono previsti che specialisti da remoto possano indirizzare i pazienti nel loro percorso di cura. Si tratta di progetto sperimentale, che se dovesse trovare il giusto riscontro sarà implementato in tutto il Molise, ma soprattutto nelle aree interne, alla luce del fatto che la regione Molise è la seconda per numero di anziani in proporzione alla popolazione residente. Questo progetto mira a dare risposte alle persone più fragili, facilitando loro la vita, evitando i lunghi procedimenti ospedalieri e i percorsi ambulatoriali”.
“La sanità territoriale è fondamentale per ridurre la ospedalizzazione, secondo gli indirizzi ministeriali, con la creazione di una medicina che sia più vicina alle esigenze del paziente e dei singoli territori”, ha concluso il Presidente Roberti.
Il progetto sviluppato dal team delle cure intermedie, che opera con la presenza di un geriatra e in stretta collaborazione con i medici di medicina generale e con gli altri professionisti sanitari del territorio, nasce con l’obiettivo di affiancare concretamente la medicina di base. Il contesto è quello di una regione caratterizzata da un forte invecchiamento demografico: l’indice di vecchiaia è pari a 253 anziani ogni 100 giovani, con circa 70.000 persone over 65 su una popolazione complessiva di 290.000 abitanti.
Il sostegno è pensato in particolare per i medici di famiglia, sottolineando l’importanza di poter curare efficacemente anche a domicilio con la presa in carico di pazienti anziani fragili, con l’intento di stabilizzarne le condizioni e migliorare la qualità della vita, riducendo accessi impropri ai pronto soccorso e ricoveri ospedalieri spesso destabilizzanti per l’anziano.
Tali ricoveri, infatti, rendono più complesso il rientro a casa e comportano ulteriori percorsi assistenziali e spese aggiuntive, sia per il sistema sanitario che per le famiglie.
L’attivazione del team operativo avviene a partire dal contatto iniziale tra il medico di medicina generale e la centrale operativa territoriale, che raccoglie le informazioni e avvia il percorso di presa in carico.
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