Termoli, salta la discussione sul tunnel che collegherà il porto e il lungomare. Il Consiglio comunale si trasforma in un’arena: cittadini infuriati

L’ex sindaco Di Brino parla con i cittadini

GIOVANNI CANNARSA

Doveva essere un Consiglio comunale monotematico per discutere sulla realizzazione del tunnel che collegherà il porto di Termoli con il lungomare nord Cristoforo Colombo, ma la discussione con un’escamotage è stata respinta dalla maggioranza e in Sala consiliare è scoppiata una autentica baraonda.

Urla, accuse reciproche e proteste delle numerose persone che affollavano la sala consiliare. “Vergognatevi” è stato urlato più volte all’indirizzo delle fila della maggioranza che ha rispedito al mittente le accuse giustificandosi con il fatto che l’iter procedurale per la realizzazione del tunnel è stato appena avviato e si sarebbe parlato del nulla.

L’assise civica è, però, cominciata con la votazione e l’approvazione della commissione elettorale per i referendum. Anche in questo caso la commissione è stata eletta all’unanimità, tramite scrutinio segreto,  dopo una lunga gestazione e da ieri nel fanno gli avvocati Maria Luisa Di Nucci, Giovanni Casolino, Antonio Liberatore e Paolo Zaccardo. Ma è successivamente che si è entrati nel vivo con la mozione presentata dall’opposizione di centrodestra proprio sulla realizzazione del tunnel.

Il Presidente del consiglio ha dato subito dato la parola al consigliere Antonio Di Brino, primo firmatario, per illustrare la questione, ma a questo punto è entrata in gioco la maggioranza che tramite il consigliere Timoteo Fabrizio ha presentato una mozione d’ordine, successivamente approvata con i soli voti della coalizione di centrosinistra, per non far tenere la discussione in quanto la commissione preposta non ha ancora concluso l’iter procedurale in commissione.

A questo punto non si è capito più nulla, Antonio Di Brino nella sua pronta replica ha spiegato, come a suo dire, la mozione non poteva essere accolta, perché di indirizzo politico e che il Consiglio comunale era stato chiesto da un quinto dei componenti l’assise e quindi doveva essere svolto in quanto anche convocato dal presidente del consiglio Manuele Vigilante. Sono stati usati toni forti, si è parlato di bavaglio e di totale mancanza di democrazia e volontà di sottoporsi al confronto.

La sala consiliare del Comune di Termoli

Dai banchi della maggioranza, quindi, sono partite le repliche dei consiglieri Orlando e Salvatore Di Francia, ma l’atmosfera ormai era più che riscaldata. Quello che più si è evidenziato è stata l’insofferenza dei cittadini presenti, molti dei quali appartenenti ai comitati “No al tunnel” desiderosi di sentire entrambe le coalizioni confrontarsi su un tema di strettissima attualità come il tunnel che a questo punto, parafrasando, rischia di spaccare in due la città e non di unirla così come da progetto.

Il più agitato è apparso il consigliere del Movimento Cinque Stelle, Nicola Di Michele. che ha iniziato a sbattere le mani sui banchi dell’opposizione per attirare l’attenzione annunciando di voler occupare la sala consiliare fino a quando a tutti non sarebbe stata concessa l’opportunità di discutere. Ma, intanto, la maggioranza aveva già votato la mozione d’ordine di Fabrizio e aveva iniziato ad abbandonare la sala nel bel mezzo di un fuoco incrociato che in municipio a Termoli non si vedeva da anni.

Il dato certo è che ancora una volta è saltata l’opportunità di confrontarsi su di un’opera che la maggioranza ritiene strategica, mentre per l’opposizione sarebbe totalmente inutile ed evidenzierebbe lo sperpero di denaro pubblico che potrebbe essere utilizzato per altrettante vicende che interessano i lavori pubblici.

Nel mezzo dei contendenti i cittadini presenti, increduli in quanto ancora una volta un Consiglio comunale è durato un batter di ciglio, senza poter capire le posizioni di entrambe le coalizioni sulla vicenda.

 

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