Trenitalia pretende dal Molise 32 milioni di euro. Nagni “Inaccettabile il decreto ingiuntivo, impegni rispettati. A rischio il rapporto fiduciario con Ferrovie dello Stato”. Ma sul rischio default insorge il centrodestra

Pierpaolo Nagni, assessore regionale ai Trasporti

EUGENIO CRISPO

La notizia di soli pochi giorni fa del decreto ingiuntivo di 32milioni di euro che Trenitalia ha ‘servito’ alla Regione Molise non ha lasciato indifferenti i cittadini molisani, molti dei quali stentano a comprendere come ciò sia stato possibile.  In modo particolare più di qualcuno si era chiesto come mai da via Genova la notizia non fosse trapelata. E’ stato infatti lecito domandarsi perché l’assessore regionale ai trasporti, Pierpaolo Nagni, con estrema tempestività aveva illustrato l’ambizioso accordo stipulato a Napoli con la Direzione Territoriale delle Ferrovie dello Stato, mentre non aveva reso noto con altrettanta tempestività il cospicuo debito della Regione Molise.

Puntuale è però arrivata la risposta da parte dell’interessato circa il salatissimo conto che potrebbe mandare in default il Molise e che, sarebbe arrivato per il mancato pagamento di ben 15 mensilità del contratto di servizio, risalenti a tutto il 2013 e al primo trimestre del 2014.
Accuse queste che Nagni rimanda al mittente, facendo sapere come “durante il Comitato di Gestione riunitosi lo scorso 6 giugno era stato messo a verbale che dopo aver già saldato il conto di 10 milioni di euro per il 2012, la medesima cifra relativa al 2013 sarebbe stata versata entro l’anno in corso, mentre per lo stesso 2014 sarebbe stato presentato un adeguato piano di pagamento del corrispettivo dei servizi resi”.

Il rappresentante dell’esecutivo, dopo aver rimarcato come la Regione abbia rispettato gli impegni presi, ha anche sottolineato la sua incredulità per il decreto ingiuntivo. “Se il Comitato di Gestione composto da rappresentanti di Trenitalia e della Regione Molise non è l’organo deputato a prendere decisioni sulle modalità di risoluzione delle problematiche – si chiede l’esponente della giunta Frattura – allora ci dica Trenitalia chi deve essere il nostro interlocutore che ha poteri decisionali”. Per Nagni curiosa è inoltre la medesima posizione assunta da Trenitalia nei confronti della Regione, perché l’azienda “se da un lato ritiene che l’Ente sia un cattivo pagatore tanto da ingiungere i pagamenti pregressi, dall’altra parte ci chiediamo come mai voglia continuare il rapporto fiduciario sottoscrivendo il rinnovo del contratto per i prossimi tre anni”.

Dopo quanto accaduto l’assessore ai trasporti precisa ancora che da via Genova a questo punto si riserveranno di valutare “la possibilità di un’eventuale alternativa di assegnazione del servizio, con procedura ad evidenza pubblica”.

Intanto, sul tema i consiglieri di minoranza in Consiglio regionale, Iorio, Fusco Perrella, Cavaliere, Micone, Sabusco e Lattanzio hanno presentato un’interrogazione sul tema. “L’Assessore Nagni – hanno sostenuto i firmatari – aveva annunciato che si era in discussione con Trenitalia per la stipula di un nuovo contratto, visto che l’attuale andrà in scadenza il prossimo 31 dicembre, annunciando tra l’altro l’aumento delle corse, passate da sei a nove, nonché l’arrivo di nuovi treni adatti ad accogliere più viaggiatori. Sempre l’Assessore Nagni – proseguono dai banchi delle minoranze – aveva annunciato all’aula consiliare che Rfi si era dimostrata disponibile a fare un cofinanziamento per l’elettrificazione della linea Campobasso – Roma, mentre lo scorso 31 luglio aveva fatto sapere di aver ottenuto il parere positivo per la realizzazione della metropolitana leggera”. “Purtroppo però – si legge ancora nella nota della minoranza – a distanza di un mese continuano a registrarsi disfunzioni continue sui treni che collegano Campobasso a Roma. Quello che accade sui convogli ferroviari – rimarcano i consiglieri – non può più essere ignorato da parte delle istituzione regionali che devono riaffermare con forza i diritti del Molise e, perciò – concludono – chiediamo a Frattura e Nagni come mai sia stato accumulato un così ‘robusto’ debito e come intendono rivedere il contratto di servizio con Trenitalia”.

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