L’angolo del veterinario: prevenire le malattie degli amici a quattro zampe con una corretta alimentazione

PASQUALE PIZZUTO

Il cane deve essere alimentato in proporzione al suo peso e allo stato fisiologico in cui si trova (crescita, gestazione, allattamento, senescenza), al clima, alle condizioni di vita e al sesso. Ad esempio un cane di taglia piccola avrà necessità alimentari più alte, pro chilo di peso, di un cane di grossa taglia, il maschio più della femmina, il cane libero più del cane di appartamento.

Nel gatto una differenza quantitativa andrà fatta, invece, in funzione delle condizioni di vita (appartamento o vita libera) e delle condizioni climatiche in cui vive. Il gattino in crescita al momento dello svezzamento ha dei fabbisogni alimentari molto alti che calano, poi, proporzionalmente man mano che ci si avvicina al termine della crescita.

Una corretta alimentazione e un giusto fabbisogno nutrizionale oltre a rappresentare fattori fondamentali per la salute di tutti gli animali da compagnia, sono importanti durante il trattamento di patologie croniche. La dietoterapia svolge un ruolo importante nel trattamento di numerose patologie acute e croniche di cani e gatti, anche quando la causa di base non sia correlata a fattori dietetici.

L’alimentazione è impiegata come strumento di controllo o di terapia di un’affezione come nel caso del diabete mellito, delle patologie croniche renali, della malattia delle basse vie urinarie del gatto e altro. Le diete ipoproteiche sono utilizzate nei cani affetti da insufficienza renale cronica e nei soggetti anziani con funzionalità renale alterata. L’utilizzo di queste diete consente al cane di vivere una vita più confortevole, pur con una ridotta attività del rene, riducendo i segni clinici e la progressione della malattia nonché l’azoto ureico, la creatinina e il fosforo. Altre diete, appositamente formulate, rappresentano un mezzo per contrastare il decorso clinico della maggior parte delle patologie epatiche riducendo la sintomatologia e favorendo la ripresa e la cicatrizzazione del fegato.

L’alimentazione negli animali malati riveste un’importanza notevole in quanto il fabbisogno energetico aumenta in risposta allo stress indotto dalla malattia e all’aumentata velocità metabolica che accompagna l’eventuale stato febbrile.

Durante la malattia uno dei problemi principali è rappresentato dalla mancanza di appetito, in particolar modo nei gatti, per cui una dieta ben bilanciata e ricca di nutrienti, allo scopo di soddisfare le esigenze nutrizionali di un animale che si nutre con quantità limitate di cibo, risulta fondamentale per la guarigione. La dieta in questi casi deve essere molto digeribile, a basso contenuto in grassi, e somministrata con frequenza a piccole dosi (3-6 volte al giorno). Nel caso l’animale non si alimenti spontaneamente si potrà ricorrere a una dieta appositamente formulata che sarà somministrata tramite il sondino naso esofageo in animali ricoverati in clinica.

In occasione delle vaccinazioni e delle visite cliniche sono consigliati alimenti e diete personalizzate in funzione dello stato del soggetto: razza, sesso, età, peso, stile di vita e stati patologici quali :disfunzioni epatiche, malattie renali, intestinali e cardiache, obesità e diabete. Inoltre sono consigliati alimenti in caso di intolleranze alimentari, allergie (monoproteici), insufficienza pancreatica e malassorbimento intestinale.

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