Salute Molise

Luce solare, endorfine e altri effetti terapeutici

CAROLA PULVIRENTI*

Il sole porta il buonumore, lo dice la scienza. Uno studio recente, pubblicato sulla Rivista Internazionale della Ricerca sul Cancro, descrive i numerosi benefici dell’esposizione alla luce solare.

Alcuni esemplari di topo, esposti ai raggi ultravioletti B, hanno manifestato un aumento dei livelli ematici di beta endorfina, una sostanza simile alla morfina, in grado di procurare uno stato di euforia e con potere antidolorifico, capace di alleviare anche l’ansia e lo stress.

L’aspetto sorprendente dello studio è la dimostrazione che la luce solare è in grado di influenzare l’attività cerebrale, fino a determinare il rilascio di questi ormoni benefici.

Un altro beneficio indiscutibile del sole nel corpo umano è l’attivazione della vitamina D, che ha un ruolo fondamentale per la salute delle ossa e un’azione regolatrice del sistema immunitario.

Numerosi studi hanno infatti dimostrato la capacità della vitamina D nel prevenire l’evoluzione sperimentale di molte malattie autoimmuni. Attenzione però, per ottenere questi benefici, non è necessaria l’abbronzatura, difatti il Codice Europeo Contro il Cancro nella quarta edizione riconosce che una buona produzione di vitamina D può essere pienamente raggiunta senza un’eccessiva esposizione al sole.

Nessuno studio ha mai messo in discussione le proprietà benefiche della luce solare, tuttavia il sole è molto temuto a causa della sua correlazione con i tumori della pelle.

I dermatologi ci insegnano l’importanza di proteggere la pelle dal sole ma, per riceverne gli effetti benefici, è importante esporsi senza crema protettiva. Possiamo farlo nelle ore e nelle stagioni in cui la luce è più lieve, seguendo le indicazioni del Ministero della Salute.

L’utilizzo della luce in dermatologia – Il potere terapeutico della luce viene studiato da anni e, in ambito dermatologic, sono emersi risultati incoraggianti. Grazie all’utilizzo di determinate lunghezze d’onda e di sostanze fotosensibilizzanti, si possono curare molte malattie della cute, fra cui alcuni tumori della pelle e ferite croniche, che non cicatrizzano spontaneamente.

La Photo Dynamic Therapy (PDT), ad esempio, permette la distruzione selettiva delle cellule difettose, come quelle tumorali e autoimmuni, e si è mostrata efficace nel trattare l’infiammazione e favorire la cicatrizzazione di erosioni e lesioni croniche, anche in alcune malattie rare, per le quali ad oggi non esiste un’alternativa terapeutica efficace.

La PDT agisce attraverso l’applicazione di un apposito composto fotosensibilizzante, che viene assorbito soprattutto dalle cellule a rapida proliferazione, come quelle tumorali. Questo permette di salvaguardare le cellule sane. Gli effetti collaterali, infatti, sono rari e reversibili.

Le Luci Led (Light Emitting Diode) favoriscono il metabolismo delle cellule con produzione di sostanze ad azione antinfiammatoria e anti age, come il collagene. La bassa dose di energia delle luci Led favorisce una risposta biologica senza produzione di calore, pertanto vengono facilmente utilizzate nella cura dell’acne, nella rosacea, nelle ulcere e nella vitiligine.

Vi sono, inoltre, altri trattamenti come la luce pulsata, utilizzata per inestetismi cutanei e per la depilazione e il laser C02 utilizzato nel trattamento di cicatrici e per il ringiovanimento del volto.

Quello che oggi è stato ampiamente dimostrato, era ben chiaro già nel 1800, grazie all’esperienza professionale di un’infermiera britannica, Florence Nightingale, che scriveva: “La luce ha influenza su tutto l’organismo […] determinando un regolare sviluppo del corpo e delle forze fisiche e morali. Anche se la luce è necessaria per la conservazione della salute, […] può causare malattie o peggiorare quelle presenti. Può risultare pericolosa se è in eccesso o se è troppo debole”.

*Rubrica sanitaria curata da Carola Pulvirenti, Patient Advocate, Patient Engagement Officer, Paziente Esperto certificato EUPATI (Accademia Europea dei Pazienti), Infermiera presso Dermatologia e Dermochirurgia INMI “L. Spallanzani”, Master in Management, Master in Nutrizione Clinica.

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