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Coccole per la salute: scoperto il ruolo della pelle nella risposta emotiva al tatto

CAROLA PULVIRENTI

Marzo 2020: divieto di stringersi la mano, vietati anche baci e abbracci perché un pericoloso virus si contagia attraverso il contatto. Siamo arrivati a luglio ed il divieto di scambiarsi effusioni non è ancora stato revocato, ma quanto potremo andare avanti senza il contatto fisico? Recenti ricerche scientifiche in ambito dermatologico hanno studiato la fisiologia del tatto, identificando i processi biochimici che ne determinano il potere benefico per la salute. I risultati sono stati descritti durante lo scorso Montagna Symposium. Un gruppo di lavoro multidisciplinare che studia la biologia della cute. Il congresso è iniziato con la descrizione di un sottoinsieme di fibre tattili che rispondono al tocco delicato, si tratta di una classe di neuroni che codifica in maniera specifica le proprietà piacevoli del tocco, vengono chiamate Fibre C tattili afferenti. La loro scoperta sulla pelle umana ha portato a una visione della cute come “organo sociale”, a questo proposito il Dr. McGlone ha introdotto il concetto di un ” homunculus edonico ” per sottolineare che queste fibre processano le informazioni riguardanti il sentimento, piuttosto che la sensazione.

Fino a poco tempo fa si riteneva che i neuroni sensoriali fossero gli unici a rispondere agli stimoli meccanici sulla pelle, recenti pubblicazioni hanno invece rilevato che il tatto coinvolge inizialmente delle cellule non neuronali della pelle che a loro volta comunicano con i neuroni sensoriali. L’impulso tattile viene quindi trasmesso dalla periferia al midollo spinale e alla fine alla corteccia somato-sensoriale attraverso una serie di circuiti neuronali. Come confermato da altri studi, toccare la pelle può essere un potente stimolo emozionale in grado di aumentare la qualità della vita nell’uomo e in altri mammiferi. Inoltre il tatto svolge un ruolo cruciale nello sviluppo fisico e cognitivo del bambino ed è dimostrato che riduce l’ansia e lo stress anche nell’adulto. Per comprendere l’esperienza piacevole del tocco Guest ed altri hanno utilizzato un metodo scientifico qualitativo, sviluppando anche un linguaggio per descrivere l’esperienza del tatto. I risultati hanno mostrato che la risposta emotiva al tatto era composta da “piacere, eccitazione e dominio “. Fra le diverse tipologie di tocco piacevole, i ricercatori hanno studiato anche il tocco interpersonale ed i suoi effetti benefici sulla salute e sul benessere, già descritti da Ippocrate migliaia di anni fa. La Dott.ssa Susannah Walker (Liverpool J. M. University, UK) ha indagato su questo tema per ottenere dati obiettivi, rilevando la frequenza cardiaca e registrando i movimenti dei muscoli facciali durante le carezze. In una delle sue pubblicazioni la dottoressa ha descritto inoltre le potenzialità della carezza, fra cui il rilascio di dopamina e ossitocina, due ormoni collegati rispettivamente al buonumore e alla sensazione di piacere.

Uno studio successivo ha confermato l’importante ruolo della pelle nel rilevare e trasmettere stimoli meccanici, dimostrando che i neuroni sensoriali non agiscono da soli ma collaborano con alcune cellule presenti sull’epidermide, chiamate Cheratinociti e Complessi Cellulari di Merkel.

L’applicazione clinica di trattamenti mirati al tocco piacevole, come ad esempio la terapia del massaggio, potrebbe, in futuro, fornire mezzi non farmacologici di trattamento di patologie cutanee croniche e immaginare nuovi potenziali obiettivi nella terapia del dolore. La scoperta di queste informazioni potrebbe inoltre trovare applicazione in alcune patologie del  sistema nervoso centrale come i disturbi dello spettro autistico.

Redazione

CBlive

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