Enogastronomia

Iscrizioni ancora aperte per il 3° Corso Sommelier Olio. Dall’analisi sensoriale alla promozione del consumo di qualità del Made in Italy

23472098_684574791752346_4218675830271075169_nSi è tenuta all’Hotel San Giorgio di Campobasso, la prima lezione del 3° Corso per Sommelier dell’Olio, organizzato dalla Fondazione Italiana Sommelier. Per chi fosse interessato a partecipare è possibile ancora iscriversi contattando direttamente la sede di Fondazione Italiana Sommelier Molise al 320 6986267 oppure tramite mail a info@fondazionesommeliermolise.it

Il corso di Sommelier dell’Olio, creato nel 2004 da Franco Maria Ricci, presidente di Fondazione Italiana Sommelier, è stato pensato per i professionisti della ristorazione, i produttori, i venditori e gli appassionati. Il corso è divenuto negli anni l’ineguagliabile occasione per l’individuazione dei più alti livelli di qualità dell’olio extra vergine di oliva, ma anche di insegnamento della sua analisi sensoriale e di abbinamento con il cibo e il vino.

Ma quali sono le ragioni più profonde alla base del Corso di Sommelier dell’Olio? Da millenni la coltivazione dell’olivo e la produzione dell’olio in Italia sono parte della storia, dell’economia, della cultura nazionali, e per questo epicentro stesso e irraggiamento di un’essenza tutta “mediterranea”.

Oltre 400 varietà di olivi sono censite nel Belpaese. Malgrado ciò, fino a tempi molto recenti, il concetto di qualità dell’olio extra vergine di oliva coincideva semplicemente con il giudizio di “assenza di difetti”.

Questo approccio, di derivazione essenzialmente merceologica, non consentiva di cogliere la varietà, la ricchezza della produzione di qualità e l’ampia gamma degli abbinamenti.

L’analisi organolettica finalizzata alla descrizione dell’olio, delle sue caratteristiche e dei suoi pregi, come avviene per il vino, passava ancora in secondo piano. Il compito di Aiso è stato proprio quello di spiegare e promuovere l’analisi sensoriale ai futuri sommelier dell’olio, come strumento di diffusione della cultura e promozione del consumo di qualità di un bene interamente Made in Italy.

Nel corso del primo incontro, guidato dal docente nazionale Gabriele Di Blasio, sono state ripercorse le tappe storiche dell’olivo e dell’olio e l’insegnamento della tecnica di degustazione.

Sei gli oli extravergine in degustazione provenienti da varie regioni italiane, tra cui anche un “olio commerciale” realizzato con olive comunitarie, inserito per far capire le differenze qualitative e quelle organolettiche tra i vari prodotti, ma tutti in funzione dell’abbinamento con il cibo e il vino.

Nei prossimi incontri si svilupperanno tutti gli aspetti legati all’extravergine a partire da quelli produttivi, per passare a quelli legati all’utilizzo in cucina e al servizio dell’olio nella ristorazione per finire agli aspetti nutrizionali.

Redazione

CBlive

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