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L’angolo del veterinario: le malattie cardiovascolari degli amici a quattro zampe. Prevenzione e cura

caniegattiPASQUALE PIZZUTO

Le malattie cardiovascolari stanno acquisendo sempre più importanza nella clinica dei piccoli animali. Il cuore è una struttura muscolare che immette sangue nel sistema circolatorio in proporzioni adeguate alla richiesta metabolica del momento. La malattia cardiaca può comportare una perdita di efficienza del cuore (insufficienza cardiaca) con comparsa dei segni clinici, che possono essere generici come la debolezza e la tosse saltuaria o più intensi, come la difficoltà respiratoria (dispnea e tosse notturna), l’accumulo di fluidi nel torace (edema polmonare, versamento pleurico) o nell’addome (ascite).

La sincope è un altro segno di malattia cardiaca che può risultare da una grande varietà di cause cardiovascolari e non, e fino a 1/3 dei casi, è ricorrente. La base fisiopatologica più comune della sincope è l’improvvisa diminuzione del flusso vascolare cerebrale (con risultante ipossiemia cerebrale), secondaria a una ridotta gittata cardiaca.Per valutare l’attività del cuore del vostro animale viene effettuata la visita cardiologica, che segue sempre una visita generale.

I farmaci che si usano ed i loro dosaggi sono variabili a seconda del tipo di malattia cardiaca, della sua intensità della specie animale e da altri fattori. E’ importante quindi instaurare una terapia specifica valutata caso per caso e controllare nel tempo con regolarità le eventuali modifiche di dosi e farmaci, facendo periodici controlli.

La visita cardiologica si compone di una parte fisica (valutazione delle mucose, del respiro, del polso, auscultazione dei toni cardiaci) e una parte strumentale quale l’esame radiologico, l’elettrocardiogramma e l’ecocardiogramma. Una volta individuata la malattia cardiaca e la sua gravità si instaura l’opportuna terapia. Le terapie nei pazienti cardiopatici mirano a ridurre i segni clinici conseguenza della malattia cardiaca (come l’edema polmonare ed i versamenti cavitari, etc.) e a migliorare l’efficienza del cuore (controllando le aritmie, migliorando la gittata cardiaca, contrastando gli effetti vasocostrittori etc).

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