Pallacanestro serie A1, La Molisana Magnolia Campobasso cede alla corazzata Umana Reyer Venezia

LA MOLISANA MAGNOLIA CAMPOBASSO – UMANA REYER VENEZIA 76-114 (9-25, 34-49; 65-80)

CAMPOBASSO: Bonasia 16 (7/8, 0/2), Giardina 9 (3/5, 1/1), Bove 9 (1/3, 2/5), Ostarello 14 (6/8, 0/1), Linskens 6 (2/4, 0/1); Marangoni 10 (3/6, 1/2), Gorini 2 (1/4, 0/1), Sanchez 10 (3/4, 1/2), Falbo. Ne: Wojta, Mancinelli ed Egwoh. All.: Sabatelli.

VENEZIA: Carangelo 13 (0/1, 4/5), Anderson 15 (3/5, 3/4), Penna 2 (0/1), Fagbelne 20 (9/14), Petronyte 17 (7/12); Bestagno 22 (4/8, 2/2), Pan 5 (2/3, 0/3), Attura 15 (2/4, 1/2), Natali 5 (1/2, 1/1). Ne: Meldere. All.: Ticchi.

ARBITRI: D’Amato (Roma), Frosolini (Grosseto), Tommasi (Roma).

NOTE: uscite per cinque falli Bonasia e Marangoni (Campobasso). Tiri liberi: Campobasso 9/10; Venezia 25/32. Rimbalzi: Campobasso 24 (Linskens 5); Venezia 35 (Petronyte 12). Assist: Campobasso 21 (Marangoni 6); Venezia 18 (Anderson 4). Progressione punteggio: 4-12 (5’), 25-37 (15’), 44-61 (25’), 69-100 (35’). Massimo vantaggio: Campobasso mai; Venezia 38 (76-114).

 

Due quarti – secondo e terzo – alla pari con un’avversaria tra quelle indiziate per un posto al sole a fine stagione. Un primo periodo di sofferenza ed un quarto periodo dove Venezia allunga ulteriormente le distanze e va a violare ‘La Molisana Arena’. Nella prima nel nuovo impianto La Molisana Magnolia Campobasso cede al Venezia, ma dimostra ancora una volta qualità che fanno ben sperare in prospettiva, una volta recuperate tutte le acciaccate (nella circostanza Wojta e Mancinelli, pur a referto, non sono entrate nelle rotazioni). Per le rossoblù, peraltro, la bella sensazione di un pubblico che, ancora una volta, ha dato un grande sostegno alle proprie beniamine applaudendole e non poco a fine partita.

BONASIA BLOCCATA In avvio il piano delle lagunari è ben preciso. Bloccare Bonasia cercando di non dare fosforo al gioco dei #fioridacciaio. E l’intento delle venete riesce perché il 4-0 di partenza costringe coach Sabatelli a qualche correttivo (fuori Giardina per Marangoni). È proprio la veronese a mettere a segno i primi due punti rossoblù nel nuovo impianto. Venezia fugga, va sul +9 e porta il suo margine anche in doppia cifra sul 6-17, riuscendo, con un’ulteriore accelerata, ad arrivare anche al +19 (6-25) prima che una tripla di Bove non dia un po’ di ossigeno alle campobassane.

QUARTO ALLA PARI Nel secondo quarto lo spartito pare cambiare. Con Bove e Sanchez interne (l’argentina sarà un fattore) e Giardina e Marangoni a supportare Bonasia sul perimetro le campobassane rispondono colpo su colpo alle proprie avversarie riportandosi sul -10 dopo una tripla dell’americana con origini di San Martino in Pensilis. Venezia prova ad accelerare di nuovo, ma le magnolie si rimettono in sesto sino ad arrivare a cinque possessi di scarto all’intervallo lungo.

ANCORA EQUILIBRIO L’avvio di terzo periodo è entusiasmante. Le rossoblù arrivano sino al -9 (tripla di Marangoni), facendosi sentire in difesa e con una gran bella circolazione di palla in attacco, ma Venezia piazza un ulteriore break di 11-0 che allontana nuovamente le rossoblù (41-61). Si prosegue sul filo di un distacco di almeno sei possessi ed al 30’ sono diciassette le lunghezze da recuperare per le magnolie (63-80).

STATISTICHE IN VETRINA L’ultimo periodo così è il regno dei numeri. Campobasso subisce in difesa le scorribande veneziane perdendo per strada – per raggiunto limite di falli – sia Bonasia che Marangoni con la mente che di fatto si proietta già sui prossimi impegni.

SOTTO OSSERVAZIONE Per coach Sabatelli, alla fine, la sintesi non può essere che quella di «un atteggiamento, soprattutto nel quarto periodo, da rivedere. Non dobbiamo mai mollare e non possiamo subire così tanto in difesa. C’è da lavorare ancora».

INCROCIO OSTICO Peraltro, la prospettiva – in casa rossoblù – non è nemmeno delle più semplici considerando che il prossimo confronto domenica sarà ad Empoli.

«Loro – aggiunge il tecnico delle magnolie – hanno dimostrato di essere molto in palla. Stavano vincendo a Ragusa ed anche con Schio. Dovremo capire che sarà determinante avere tutt’altra intensità, soprattutto difensivamente».

 

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