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]]>Roberto Colella, curatore del libro, racconta com’è nata l’idea: “Cartoline dai borghi della lettura nasce in occasione dell’ultimo raduno dei Borghi della lettura nelle Marche, precisamente a Serra San Quirico, dove un editore abruzzese-marchigiano ha proposto di realizzare un libro con le cartoline da tutti i Borghi della lettura, e da lì è nata l’idea”. Nel testo, oltre alle cartoline, è presente una parte introduttiva in cui si spiega cos’è “Borghi della lettura” e quali sono stati i risultati ottenuti negli anni soprattutto sotto l’aspetto del turismo culturale. Alla realizzazione del libro hanno collaborato più di 40 borghi, ogni rappresentante ha spedito le cartoline con foto e testi inerenti il proprio borgo per essere pubblicato nel libro e realizzarne una raccolta.
Il progetto “Borghi della lettura” è partito da un borgo dell’Abruzzo, Scontrone (AQ), e con l’obiettivo di continuare a portare l’idea che la lettura possa unire cultura e turismo, Borghi della lettura è diventata una realtà riconosciuta in tutta Italia. “Il Molise ha risposto molto bene a questa iniziativa”, afferma Roberto Colella, “di quasi 70 borghi, 18 sono del Molise; sono partito con l’idea che il progetto potesse arrivare e continuerà ad andare oltre”.
Queste parole inquadrano bene il carattere nazionale del progetto: Cartoline dai borghi della lettura sarà presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino il 21 maggio. Il 4 giugno, invece, sarà a Macchiagodena (sede ufficiale dei Borghi della lettura). Già nel 2019, Borghi della lettura, è stato presentato a Milano in occasione della Bit, successivamente anche a Matera – Capitale della cultura 2019. Ad oggi è stata siglata una convenzione con l’università di Bologna, l’ateneo organizza un master in valorizzazione culturale e turistica e già quest’anno la collaborazione e il riscontro sono stati positivi. Originale iniziativa è quella della biblioteca umana: “in questo caso non si legge un libro, ma si leggono le persone: sono loro a raccontare la propria storia e gli si dà anche un titolo”. Queste le parole di Roberto Colella che fanno intendere anche l’obiettivo di riconoscere la ricchezza immateriale della storia delle persone che vivono, ricordano e celebrano i propri borghi. Un valore che, unito all’obiettivo di sviluppare turismo e cultura, può creare la ricetta perfetta per far conoscere luoghi e storie.
Federica Prezioso
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