Dubbi e veleni per il concorso al Comune: tra la facilità di insinuarli e la difficoltà di reggerne il peso. Il sindaco Gravina si sfoga: “Mia cugina fuori. Nessuna parentopoli”

La questione era finita all’attenzione dell’Aula di Palazzo San Giorgio, quando il sindaco, Roberto Gravina, aveva dovuto rispondere all’interrogazione della minoranza.

I presunti nomi dei vincitori del concorso per tre posti al Comune bisbigliati per strada o, messi nero su bianco in lettere anonime recapitate a consiglieri comunali, avevano innescato un meccanismo di veleni e polemiche. Soprattutto alla luce di strane coincidenze che avevano visto l’amministrazione di Palazzo San Giorgio, sempre molto attenta in ambito comunicativo, dimenticarsi di diffondere la notizia dell’avvio di un iter selettivo iniziato ben 12 anni prima con l’allora sindaco Gino Di Bartolomeo.

Una stranezza che, unita alla partecipazione al concorso della cugina del sindaco, nonché consigliera comunale, Margherita Gravina, aveva indotto molti a compiere qualche riflessione in più.

Al termine della selezione che ha visto l’esponente di Palazzo San Giorgio non superare la prova orale, è però arrivato lo sfogo del primo cittadino.

Si è giocato molto sul Concorso sbloccato dalla mia amministrazione per l’assunzione di 3 amministrativi. Se ne è parlato – sono le parole che il Gravina affida a una nota – in tutte le salse anche in giorni in cui, con le prove d’esame in corso, se non altro il buonsenso avrebbe consigliato un maggior rispetto verso i partecipanti e la commissione esaminatrice. Dapprima si è alimentata una velenosa polemica sulla mancata pubblicizzazione social dello sblocco che avrebbe causato un numero ridottissimo di partecipanti, cosa già chiarita in Consiglio e per la quale ho ammesso di essere ‘colpevole’ di aver sottovalutato la portata della cosa, e successivamente (e soprattutto) perché tra questi risultava presente la consigliera comunale Margherita Gravina, mia cugina. Praticamente, un delitto perfetto”.

“E pazienza – continua Gravina – se ignoravo della presenza di mia cugina sebbene si trattasse di un concorso bandito dieci anni fa. E pazienza anche se arrivano lettere anonime con la presunta lista dei vincitori. Niente. Poi succede che il concorso si chiude e la cugina del sindaco è fuori. Non oso immaginare la bile dei tanti già pronti a sfregarsi le mani e attaccare il presunto caso di “parentopoli” al Comune di Campobasso. Niente. Smentito tutto, ha vinto evidentemente l’antidoto del merito.

“Auguri – conclude il sindaco – ai nuovi dipendenti del Comune di Campobasso: benvenuti. Sono certo che darete nuovo impulso all’attività dell’Ente. Per i prossimi tre anni accadrà ancora: a breve ci accingiamo ad approvare il nuovo piano assunzionale per il triennio 2020/2022, con una previsione di almeno 50 nuove assunzioni soprattutto attraverso nuovi concorsi pubblici.  Una doppia opportunità, quindi: nuovo lavoro e nuova produttività per Campobasso”.

“La graduatoria finale degli 8 candidati ritenuti idonei dalla commissione esaminatrice, – fa sapere, infine, Gravina – verrà pubblicata sul sito del Comune di Campobasso lunedì 9 dicembre”.

Insomma, il vertice di Palazzo San Giorgio proprio non ci sta ad essere oggetto di accuse strumentali. Oggetto soprattutto di veleni a cui è sicuro di aver risposto con l’antitodo giusto.

Decisamente tempi lontani quelli in cui si gridava al complotto e all’impeachment. Tempi ancora più lontani quelli in cui si trascorrevano molte ore tra la Procura e le segnalazioni all’Anac, tante volte sconfessate.

Tempi ancora più remoti quelli in cui il Movimento 5 Stelle sguazzava tra veleni e sospetti che ora sembrano decisamente accontonati, con tante, troppe scelte in continuità con la passata legislatura.

Ma in fondo solo gli stolti non cambiano mai opinione. E, proabilmente, l’opinione è sempre meglio cambiarla a propria convenienza.

f.a

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