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Piano sanitario regionale, 90 giorni alla struttura commissariale per motivare le scelte. “È garantito il diritto dei molisani di essere curati in caso di malattie tempo dipendenti?”

Accolta dal Tar Molise l’istanza istruttoria proposta nel ricorso del Comune di Campobasso e del Comitato pro Cardarelli: questa mattina illustrati i dettagli del provvedimento

Di ieri la notizia che il Tar Molise ha accolto l’istanza istruttoria proposta nel ricorso del Comune di Campobasso e del Comitato pro Cardarelli per l’annullamento del Programma Operativo sanitario 2019-2021.

Il ricorso è stato curato dagli avvocati Giuseppe Ruta e Massimo Romano, per il Comune di Campobasso, nonché dagli avvocati Mariano Morgese e Margherita Zezza per il comitato pro Cardarelli. Tutti presenti questa mattina, 23 maggio 2023, nell’aula consiliare di Palazzo san Giorgio per illustrare i dettagli del provvedimento, insieme al sindaco e candidato presidente alle regionali per il centrosinistra, Roberto Gravina,  l’assessore alle Politiche Sociali, Luca Praitano e alcuni rappresentanti della Consulta della Sanità Pubblica, il dottor Massimo Peccianti e Maurizio Luzzi.

Nello specifico, i giudici amministrativi hanno ordinato al Commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro del settore sanitario della Regione Molise di produrre una dettagliata e analitica relazione sul tema entro 90 giorni”, ha spiegato Massimo Romano.

“Per la neurochirurgia le strutture pubbliche sono state svuotate di posti letto ed è stato previsto il trattamento di pazienti anche in altre regioni come Campania e Puglia (senza che, però, ci siano gli accordi di confine. Così come continua a non esserci l’elisoccorso”, ha detto ancora Romano per il quale è stato violato il diritto di cura dei molisani.

Sulla stessa linea il sindaco Gravina che ha ribadito come “l’ospedale Cardarelli sia un hub a valenza regionale e per il quale si deve comprendere il modello organizzativo delineato. Serve infatti – ha proseguito – una struttura che possa intervenire prontamente, cosa che non è garantita da quelle private che non hanno il Pronto Soccorso e in assenza degli accordi di confine”. Poi la speranza per il Cardarelli di avere un Dea di II livello al Cardarelli, stante l’imnepgno che avrebbe manifestato il ministro Schillaci.

“Sulla sanità regionale – ha concluso Gravina – serve una svolta perché, oltre 10 anni di commissariamento non hanno prodotto risultati: né dal punto di vista dell’offerta sanitaria né dal punto di vista finanziario con il debito fortemente aumentato”.

 

Redazione

CBlive

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