Osteoporosi: il 20 ottobre al Neuromed la giornata della prevenzione. Visite mediche gratuite

neuromedIn occasione della Giornata Mondiale contro l’osteoporosi del 20 ottobre, l’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.N.Da) organizza, per il quinto anno consecutivo, con il patrocinio della Società Italiana di Reumatologia e la Società Italiana di Endocrinologia, un H-Open Day, insieme a oltre 70 ospedali premiati con i Bollini Rosa, impegnati a sensibilizzare le donne italiane su una malattia che si previene e si risolve, non solo grazie a un sano stile di vita e a una dieta corretta, ma anche con un’adeguata informazione.

L’Istituto di Ricerca Neuromed (ospedale premiato con i bollini rosa da ONDA in quanto centro che promuove attività cliniche ed assistenziali a misura di donna) partecipa, come ogni anno, all’iniziativa e promuove una giornata di visite ed esami strumentali gratuiti, eventi infopoint e distribuzione materiale informativo sull’osteoporosi. A partire dalle ore 11 di lunedì 20 ottobre, presso la clinica Neuromed di Pozzilli in Via Atinense sarà possibile effettuare visite con gli specialisti e chiedere loro consigli sulla patologia; in particolare sarà possibile effettuare un esame MOC in collaborazione con l’associazione Onlus House Hospital.

“L’osteoporosi – spiega il dottor Gilberto Parisi, reumatologo al Neuromed –  è una malattia che interessa un rilevante numero di pazienti, con elevati costi sanitari e sociali per le fratture da essa causate e che è stata per questi motivi riconosciuta Malattia Sociale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, anche in rapporto al progressivo invecchiamento della popolazione del nostro pianeta”. Infatti – prosegue –  la sua incidenza aumenta con l’età sino ad interessare la maggior parte della popolazione oltre l’ottava decade di vita: si stima che ci siano oggi, in Italia, circa 3,5 milioni di donne e 1 milione di uomini affetti da osteoporosi. Altri dati epidemiologici mostrano che nella popolazione italiana oltre i 50 anni d’età il numero di fratture del femore è superiore alle 55.000 unità/anno e alterazioni morfologiche vertebrali sono state riscontrate in oltre il 20% dei soggetti di 65+ anni d’età di entrambi i sessi.
Alla luce di questi dati – continua Parisi – risulta evidente la necessità di una diagnosi precoce dell’Osteoporosi e dell’istituzione di terapia per prevenire efficacemente le temibili complicanze connesse alla patologia. Lo specialista Reumatologo può in questo caso svolgere un ruolo importante. La valutazione dei fattori nutrizionali, dello stile di vita, di patologie endocrine con associate alterazioni ormonali, di utilizzo di farmaci dannosi per lo scheletro oltre ad un accurato esame obiettivo ed all’utilizzo di metodiche strumentali (Moc) può permettere allo specialista di formulare la diagnosi e prescrivere quindi la terapia farmacologia adeguata al paziente. Il trattamento della frattura richiede un approccio multidisciplinare e moderno che non deve limitarsi al semplice trattamento farmacologico del dolore, che d’altra parte è il sintomo dominante e costituisce uno dei più frequenti motivi che induce il malato a rivolgersi al medico, ma deve prevedere una serie di altre misure il cui scopo è quello di conservare e migliorare la funzionalità dell’osso. Sotto questo profilo i migliori risultati si ottengono affiancando alle misure farmacologiche alcune norme elementari di prevenzione (calo ponderale, riduzione o eliminazione di attività fisica eccessiva o incongrua, assunzione di posture corrette diurne e notturne, etc.), provvedimenti di rieducazione funzionale (fisiochinesiterapia, terapia posturale, etc.) e presidi terapeutici particolari (vertebroplastica o kifoplastica percutanea). Risulta quindi auspicabile – conclude il dottor Parisi – un programma terapeutico per la diagnosi e cura dell’Osteoporosi, la cui efficacia, considerando la cronicità dell’affezione, la eterogeneità dei pazienti e delle localizzazioni ossee e la variabilità della risposta individuale, dovrà essere periodicamente valutata attraverso controlli clinici, funzionali e strumentali”.

Grazie all’iniziativa, realizzata con il contributo di Abiogen Pharma e Roche come main sponsor e di Amgen come supporter, gli ospedali aderenti metteranno gratuitamente a disposizione della popolazione servizi clinico-diagnostici (consulenze mediche ed esami strumentali) e informativi (convegni, distribuzione di materiale).

“L’osteoporosi – spiega la Presidente di O.N.Da, Francesca Merzagora – è una patologia a largo impatto sociale, con diverse e comprovate conseguenze negative di matrice sanitaria, sociale ed economica, spesso però sottovalutata e affrontata con grave ritardo. Si tratta di una malattia silenziosa, che può progredire per diversi anni fino a quando viene confermata la diagnosi o finché non avviene una frattura. Fondamentali sono, da un lato, l’attenzione per la patologia nella fase di prevenzione e di prescrizione delle cure, dall’altro, la motivazione della paziente al proseguimento della terapia, spesso interrotta o non adeguatamente seguita, con un grave spreco economico. Scopo dell’iniziativa dell’H-Open Day, giunta quest’anno alla sua quinta edizione, è quello di indirizzare le donne nei centri di riferimento della loro città per ricevere un’adeguata assistenza”.

 

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