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Obesità aumenta il rischio di Covid grave

L’obesità: fattore di rischio per forme gravi di Covid-19

Studi recenti hanno dimostrato che l’obesità rappresenta un fattore di rischio di significativa importanza per le forme gravi di Covid-19. A tal proposito, la World Obesity Federation ha evidenziato un dato di grande rilievo. Dei 2.5 milioni di decessi per Covid-19 registrati entro la fine di febbraio 2021, 2.2 milioni si sono verificati in paesi in cui più della metà della popolazione è sovrappeso. Le persone obese avrebbero un rischio di contrarre il coronavirus 1.5 volte maggiore rispetto alle persone non obese. 2.1 volte maggiore sarebbe il rischio, per loro, di essere ricoverate in ospedale e 1.7 volte maggiore di finire in terapia intensiva. Anche il rischio di morte sarebbe più alto: circa 1.5 superiore rispetto ai normopeso.

Uno studio condotto in Messico

Vale la pena considerare gli esiti di uno studio recentemente condotto in Messico che ha passato in rassegna i decorsi clinici di oltre 15.000 pazienti Covid-19 ospedalizzati e non. Il risultato è stato un tasso di mortalità quasi triplo per i pazienti obesi. Non solo, se all’obesità si accompagnavano ipertensione, diabete o immunodeficienza questo fattore di rischio si faceva ancora più significativo. Il tasso di mortalità per Covid-19 in Messico sarebbe altissimo proprio perché lì tre quarti della popolazione al di sopra dei 20 anni è sovrappeso o obesa. 

Relazione tra IMC e severità della malattia

Dall’analisi condotta è, dunque, emersa una relazione tra Indice di Massa Corporea (IMC) e severità della malattia. Rischi più bassi si sono osservati nei pazienti normopeso e sovrappeso, mentre più complessa sarebbe la situazione per gli individui con IMC superiori a 30. Stando a questi dati, la necessità di ricovero aumenterebbe del 33% per IMC superiori a 45, mentre il rischio di morte del 60% per i pazienti con IMC più alto di 35.

Uno studio condotto in Gran Bretagna

Risultati simili sono stati riscontrati anche in uno studio effettuato in Gran Bretagna su circa 7 milioni di pazienti. Da questa analisi è emerso che vi è un aumento lineare del rischio di Covid-19 grave sia per chi è sottopeso che per chi è sovrappeso o obeso. Allo stesso modo, il rischio di ammissione in terapia intensiva è superiore per gli IMC maggiori di 23, ma inferiore per quelli al di sotto di questo valore.

ll ruolo dell’attività fisica

Inutile aggiungere che una regolare attività fisica riduce i fattori di rischio di contrarre forme severe di Covid-19. Un’analisi condotta in California su poco meno di 50.000 casi positivi di Covid-19 ha evidenziato tra gli inattivi rischi di ospedalizzazione, ammissione in terapia intensiva e decesso significativamente più elevato rispetto a coloro che svolgevano almeno 150 minuti di attività fisica alla settimana. Questa ricerca apre il campo a nuove possibilità di studio allo scopo di individuare dati predittivi di un maggior rischio di contrarre forme severe della malattia. La strada è ancora in salita, ma la scienza non si ferma.

Redazione CBlive

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