Cultura

Macchiagodena, miniera di risorse culturali: nella torre medievale i libri del progetto Genius Loci

La Casa del libro a Macchiagodena (sede nazionale dei Borghi della lettura) ha aperto le sue porte, o meglio dire, le sue fortezze. Presso la torretta medievale posta al centro del paese, La casa del libro ospita tutti i volumi protagonisti del progetto “Genius Loci – Portami un libro e ti regalo l’anima”: il comune di Macchiagodena ha regalato un soggiorno a tutti gli ospiti in cambio di un libro da donare

La forza del progetto Genius Loci ha messo sotto i riflettori il comune di Macchiagodena, dove la centralità del libro e della cultura ha invogliato turisti e studiosi a venire in Molise e visitare questo piccolo bordo, lasciando a loro volta un libro. Per capire la portata internazionale del progetto l’assessore Luciana Ruscitto, insieme a Giuseppe Rapuano (giornalista e addetto alla comunicazione per i progetti culturali del comune di Macchiagodena), ha orgogliosamente reso nota una donazione di quasi cinque mila libri da parte della libreria Ferraguti con sede a Parma e a breve arriveranno altri libri dalla Spagna.

E se la cultura non si fermasse solo al libro? Ecco, è quello che è successo a Macchiagodena, con la donazione di un abito della sartoria Canzanella di Napoli che ha firmato tutti i vestiti utilizzati nelle commedie di Eduardo De Filippo, non a caso l’abito che si trova ora esposta nella Casa del libro è stato indossato dalla prima attrice della compagnia di Luigi De Filippo nel 1976 per la prima de “La commedia del Re Buffone e del Buffone Re” al teatro Diana di Napoli. “Ma non solo”, spiega Giuseppe Rapuano, “perché il successo è legato anche ad una serie di presentazioni di libri, concerti, rappresentazioni teatrali e anche all’esposizione di due dipinti di Luca Giordano, quindi il flusso turistico va oltre il progetto Genius Loci e molti sono venuti anche per visitare i due quadri e i reperti archeologici”. Luca Giordano, pittore napoletano del Seicento, nella sua prima fase artistica era molto vicino al caravaggismo, uno stile influenzato successivamente dai suoi studi e viaggi tra Venezia, Roma, Madrid. Nel 2021 al Museo di Capodimonte sono state esposte le sue opere di grande valore artistico e culturale; avere la possibilità di poterle visitare nella torre del castello di Macchiagodena è senza dubbio un onore e un piacere.

Numerosi i programmi che hanno dedicato il loro spazio a Macchiagodena e al racconto dei progetti sulla lettura e sui libri, sia tramite canali tradizionali come la televisione e i telegiornali, ma anche canali multimediali e “grazie al successo che riceviamo noi ci sentiamo impegnati a dare di più, perché ci sentiamo soddisfatti e continuiamo ad operare anche per questo”, afferma Giuseppe Rapuano. “È un progetto dopo l’altro” continua orgogliosamente l’assessore Ruscitto, infatti dalla torre dove sono disposti i libri donati con il progetto Genius Loci, ci si può spostare ad un’altra ala della struttura medievale e imbattersi nella storia del territorio: qui sono esposti dei reperti archeologici sanniti rinvenuti tra il territorio di Macchiagodena e quello di Frosolone grazie al lavoro di ricerca di Pasquale Terriaca, autore di un libro che spiega tutta la storia e i dettagli sui reperti da lui ritrovati e studiati. Inoltre, come spiega l’assessore Ruscitto, “alcuni ragazzi volontari fanno da guida nel paese, abbiamo iniziato qualche anno fa con le giornate del FAI e successivamente i ragazzi hanno continuato come guide turistiche all’interno del borgo”. Dunque una collaborazione a 360° che coinvolge istituzioni e cittadini, grandi e piccoli.

Orgoglio e stupore sono le sensazioni che hanno guidato e continuano a guidare la passione che invoglia il comune di Macchiagodena a realizzare un progetto dopo l’altro: l’idea è partita dal libro come simbolo di cultura, dalla lettura come sinonimo di aggregazione, fino ad arrivare all’esposizione di opere d’arte che abbracciano la storia e la cultura del posto; il tutto per rendere la cultura come un settore accessibile a tutti, inglobando al suo interno la possibilità di vivere il paese di provincia. Proprio queste piccole realtà che caratterizzano la nostra regione e che vengono spesso fraintese dall’esterno come una realtà a sé stante, priva di movimento, prevalgono allo scorrere intenso della quotidianità. La prova tangibile che per vivere di cultura nei piccoli borghi, molto spesso, non c’è bisogno di inventarsi nulla di nuovo, ma diventa necessario valorizzare ciò che si ha.

Federica Prezioso

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