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La Regione non tutela i precari storici della Protezione civile e il TAR annulla in concorso per 14 posti a tempo indeterminato

Con sentenza numero 159 del 2020 pubblicata il 1° giugno 2020 il Tribunale Amministrativo Regionale per il Molise ha accolto il ricorso proposto dagli avvocati Vincenzo Iacovino, Vincenzo Fiorini e Silvio Di Lalla per conto di  10 dipendenti, precari da anni, del Centro funzionale di Protezione Civile della Regione Molise.

Con l’ultimo Piano Triennale dei Fabbisogni del 2019 la Regione Molise aveva individuato le proprie carenze di organico in riferimento all’organico del Servizio di Protezione Civile, ma piuttosto che stabilizzarei precari del Centro funzionale dopo anni e anni di servizio, aveva deciso di mettere a bando i relativi posti tramite i concorsi pubblicati sul BURM n. 45 del 28 ottobre 2019.

I dipendenti precari, che in alcuni casi operano al servizio della Regione addirittura da dieci anni e con contratti a termine sempre prorogati, hanno impugnato i Bandi, gli Avvisi pubblici e gli atti amministrativi presupposti mediante i quali la Regione ha indetto il concorso pubblico aperto a tutti e senza prevedere riserve in favore di coloro che da anni e anni, in condizioni di precariato, attendono una stabilizzazione ormai sacrosanta.

Il TAR, accogliendo e condividendo in toto la linea dei legali campobassani, ha statuito (prima ancora che il concorso potesse vedere lo svolgimento della prima prova), che i provvedimenti impugnati (relativi agli avvisi pubblici indetti dalla Regione e relativi al concorso) “non resistono alle censure di difetto di motivazione e difetto di istruttoria perché le argomentazioni addotte dall’Amministrazione per escludere il ricorso alla stabilizzazione dei ricorrenti sono in realtà insussistenti”. Il Tribunale ha sottolineato che l’amministrazione ha ritenuto ostativi al ricorso alla procedura di stabilizzazione elementi che invece in alcun modo potevano venire in rilievo a tal fine.

E difatti è difficile immaginare che un’amministrazione attenta alla tutela e alle posizioni dei propri dipendenti – i quali da anni prestano la propria opera per garantire al meglio il funzionamento del Centro operativo e della Sala operativa in un settore così importante come quello di Protezione civile – possa ritenere di evitare la stabilizzazione di personale precario, spesso con famiglie a carico, prima di procedere all’indizione di nuovi concorsi.

Soddisfazione è stata espressa dai ricorrenti che si sono rivolti ai legali Iacovino, Fiorini e Di Lalla che hanno curato il ricorso e che sin dall’inizio si sono detti convinti che i precari avessero diritto di ricevere tutela ampia e illimitata in preferenza e precedenza rispetto all’indizione di nuovi concorsi pubblici aperti per il medesimo profilo professionale.

Il Tar ha dunque annullato il concorso pubblico bandito dalla Regione Molise per l’assunzione di 14 unità di personale con contratto di lavoro subordinato, a tempo indeterminato e pieno, per le attività del Centro funzionale di Protezione civile.

Dunque ora ci si aspetta che la Regione metta in atto le giuste procedure di stabilizzazione per il personale precario.

Redazione

CBlive

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