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Negli spogliatoi del Miranda calcio la festa di compleanno di Momo celebra il volto più bello dell’accoglienza

Nel giorno in cui dal Senato è arrivato l’ok al Decreto Sicurezza che taglia i contributi per i servizi d’accoglienza, in Molise si scrive una delle pagine più autentiche di solidarietà.

La ventesima regione, qualche tempo fa finita agli onori delle cronache per il caso di Ripabottoni, si dimostra ancora una volta capace di accogliere: nel senso più vero del termine. Lo fa all’insegna dei valori dello sport, non solo quelli che si dovrebbero praticare in campo, ma quelli che spesso si coltivano negli spogliatoi.

Finisce così che, gli spazi dove si definiscono tecniche e strategie, dove si scaricano tensioni e nervosismi dopo un fallimento o si gioisce insieme per una vittoria, divengano il posto giusto per una festa di compleanno a sorpresa. Il festeggiato in questo caso è Muhammad Drammeh e, a regalargli un sorriso e qualche lacrima di commozione, sono i suoi compagni di squadra.

Momo, così come lo chiamano tutti, compie 20 anni e da due anni gioca con la compagine di prima categoria del Miranda calcio, i cui componenti decidono di festeggiarlo negli spogliatoi con tanto di torta, candeline e un video ricordo che viene postato sulla pagina Facebook della squadra, facendo in pochissime ore numerose visualizzazioni e condivisioni.

A corredo delle immagini diffuse un trafiletto per raccontare la storia di Momo che i suoi compagni di squadra descrivono così: “un bravissimo ragazzo di nazionalità Gambiana, il più piccolo Stato del continente nero che, dall’Oceano Atlantico, si incunea fino ai confini del Senegal.  Un Paese martoriato da anni di dittatura feroce, trasformato in un campo di detenzione enorme, dove massacri, sparizioni e persecuzioni erano all’ordine del giorno. Lui ha avuto la forza di scappare con la speranza di avere un futuro migliore, quello stesso futuro che prova a costruirsi andando tutte le mattine a scuola, e i suoi progressi con l’italiano sono evidentissimi tanto è vero che in allenamento chiama tutti con il soprannome che molti si portano dietro da quando erano piccoli. Noi – si legge alla fine del post – abbiamo voluto farti una piccola sorpresa perché sei un ragazzo d’oro che merita tutto il meglio che questo mondo possa offrire.
Abbiamo provato a farti sentire il più possibile vicino a quella tua famiglia così lontana ma, fidati, a Miranda hai trovato un’altra famiglia che ti vuole un bene enorme”.

Un messaggio capace di trasmettere quei valori di cui il Molise più autentico sa spesso farsi portavoce.

Redazione

CBlive

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