Clima teso e silenzi pesanti nel centrosinistra, mentre si fa sempre più profonda la frattura tra l’amministrazione Forte e l’area civica che l’aveva sostenuta. Ieri sera, alcuni esponenti del centrosinistra sono stati avvistati nei pressi della sede elettorale dell’avvocato Pino Ruta, dove si è tenuto un incontro con la stampa. Con lui anche i consiglieri civici dimissionari, protagonisti nei giorni scorsi di un gesto politico forte: l’abbandono di tutti gli incarichi ricoperti all’interno del Comune.
Dal Partito Democratico, dal Movimento 5 Stelle e dalla sindaca stessa, finora nessuna dichiarazione ufficiale. Il silenzio è calato dopo le dimissioni dei civici, che facevano riferimento proprio a Ruta, già candidato primo cittadino. Un gesto che segna la rottura definitiva di un patto politico siglato appena un anno fa in vista del ballottaggio, un’intesa scritta che aveva tra i suoi punti chiave la governance della società partecipata SEA, responsabile della gestione dei rifiuti in città.
Proprio le nomine all’interno del CdA della SEA hanno fatto esplodere il conflitto. Al vertice della società è stato nominato l’avvocato Piero Neri, segretario regionale di Alleanza Verdi e Sinistra, nonché legale che ha presentato un ricorso elettorale tuttora pendente e che, se accolto, potrebbe riassegnare seggi ai danni dei civici. Una scelta che, secondo Ruta, rappresenta un tradimento palese dell’accordo sottoscritto con la sindaca.
“Se avessero scelto una figura di rilievo, avremmo potuto discuterne. Ma hanno preferito nominare un segretario di partito che ha fatto ricorso contro di noi per ottenere tre consiglieri in più. È un problema di lealtà: firmo un patto con te e il giorno dopo mi fai causa. Come si può avere fiducia in queste persone?”, le parole di Pino Ruta, che ha sottolineato proprio come la scelta di Neri abbia voluto destabilizzare l’equilibrio raggiunto con l’accordo post-ballottaggio.
Ruta ha anche preso le distanze dalla nomina di Monica Scalabrino nel CdA della SEA, chiarendo che non è stata indicata dall’area civica, contrariamente a quanto affermato dal PD.
Secondo Ruta e i consiglieri civici a far saltare l’intesa sarebbe stato, dunque, un vero e proprio “fuoco amico”. Un attacco interno che ha compromesso definitivamente un equilibrio già fragile. Tutti hanno puntano il dito contro una gestione unilaterale dei servizi cittadini, giudicata inadeguata e distante dallo spirito di condivisione previsto dall’accordo iniziale.
Mentre dal centrosinistra regna ancora il silenzio, indiscrezioni di palazzo suggeriscono che il PD stia cercando di ricostruire la maggioranza allargando ai moderati del centrodestra. I nomi più gettonati per un’eventuale intesa sarebbero quelli di Esposito, Colagiovanni e Tramontano. Tuttavia, non mancano le voci contrarie: il consigliere Cefaratti, vicino a Forza Italia ma non tesserato, ha già fatto sapere che voterebbe a favore di una mozione di sfiducia.
Nel frattempo, l’ex candidato sindaco del centrodestra Aldo De Benedittis rilancia proponendo dimissioni collettive firmate davanti a un notaio per far cadere l’amministrazione. Una proposta subito accolta con favore da Ruta.
Nel centrodestra, però, manca ancora una strategia chiara. Il senatore e coordinatore regionale di Forza Italia, Claudio Lotito, ha chiesto la convocazione urgente di un vertice per definire una linea comune.
Come prevedibile, la situazione si presenta estremamente complessa. E a rendere il tutto ancora più incerto c’è il ricorso elettorale pendente al TAR, che sarà discusso il prossimo 16 luglio. Quella data potrebbe segnare uno spartiacque decisivo, sempre che si riesca ad arrivarci senza colpi di scena. Anche perché, inutile negarlo, in tempi di ristrettezze economiche i gettoni di presenza in Consiglio fanno comodo a molti.
