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Strade centrali e sottopasso della stazione rifugio dei senzatetto. Campobasso smette di essere un’isola felice

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L’uomo che ha trovato da giorni un ricovero di fortuna in viale Elena a Campobasso

Qualche cartone a terra, una coperta. Una busta di fianco con poco più di nulla. Un piccolo giaciglio ai piedi di un edificio, un marciapiede di una strada centrale. No, non è Roma, Napoli o Milano: ci troviamo in via Elena a Campobasso, dove immagini simili qualche anno fa erano pura fantascienza per una città così piccola.

Oggi no, sono diventate concrete, reali. Qualcuno non ci fa nemmeno più caso, qualcun altro invece proprio non si rassegna che possa accadere nella propria città, pensata ancora come “un’isola felice”. Lo scatto di una foto, la segnalazione al giornale da parte di un lettore per chiedere che qualcuno intervenga. Che le autorità si occupino di quell’uomo che ormai da giorni si trova sdraiato a terra, con un’espressione sul volto che non sembra minimamente poter pensare che esista un domani.

Campobasso sta cambiando, tanto da conoscere la povertà, gli alloggi di fortuna che trovano spazio su di un marciapiede, dove la gente passa senza guardare, dove è preferibile girare gli occhi dalla parte delle vetrine per non vedere come la miseria umana possa essere approdata anche qui: in viale Elena come nel sottopassaggio della stazione, dove se lo devi attraversare per salire su un convoglio alle sei di mattina trovi file di extracomunitari che li ci hanno passato la notte, senza alcuna certezza che potesse arrivare la luce del mattino.

Dallo stupore per simili avvenimenti a un appello accorato alle istituzioni preposte, affinché possano intervenire prima che la città inizi ad assomigliare a quei grandi centri dove gli indigenti, restano per sempre ai margini di una strada,  senza essere nemmeno notati dai passanti.

fab.abb

Redazione

CBlive

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