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Calcio a 5 serie B, la Chaminade presenta il ricorso in merito alla gara contro l’Eta Beta. Scarnata: “L’esito della giustizia sportiva deciderà il futuro del club”

Potrebbe terminare l’entusiasmo che ha portato patron Domenico Scarnata ad amare e sostenere la Chaminade Campobasso negli ultimi tre anni.

Il club molisano ha preso parte al campionato di Serie B ottenendo risultati eccellenti, tra cui gli ottavi di finale di un’inedita Coppa Divisione stagione 2017-2018 ed ottenendo per due anni consecutivi il raggiungimento della griglia play off. Si perché anche quest’anno la Chaminade ha raggiunto quello che era il suo obiettivo stagionale: i play-off.

“Ripercorriamo brevemente – si legge in una nota del clubciò che è accaduto sabato al Pala Selva Piana tra Chaminade ed Eta Beta, che hanno dato vita ad una bella gara, in palio l’accesso alle gare post-season. Allo scadere il Fano ha siglato la rete del 4-5, il successo era l’unico risultato utile per i marchigiani per andare ai play-off a discapito proprio dei molisani. Il tiro del successo dell’Eta Beta però è avvenuto dopo il suono della sirena, a testimoniarlo ci sono le immagini che stanno facendo il giro del web. È da qui che nasce il malumore del sodalizio campobassano, i play-off sono stati rubati con violenza a causa di un errore arbitrale. A tutto questo non ci stiamo”.

“Nella giornata di domenica 28 aprile 2019 – prosegue la nota si è riunito il consiglio direttivo deliberando la presentazione del ricorso in merito alla gara tra Chaminade ed Eta Beta invocando l’errore tecnico. I vertici societari hanno inoltre stabilito che l’esito della giustizia sportiva deciderà il futuro del club, in caso di decisione avversa il consiglio direttivo della Chaminade verrà sciolto decretando così la fine della della società del capoluogo. Una fine, ci teniamo a dire, tutt’altro che ingloriosa. La Chaminade è una società seria che in questi anni non si è mai schierata contro l’organizzazione arbitrale e la giustizia sportiva, accettando ogni decisione e sanzione. Oggi però siamo qui a discutere di un palese caso d’ingiustizia sportiva di un errore tecnico che ha vanificato gli sforzi umani ed economici del club molisano che non ha paura di uscire di scena ma intende farlo a testa alta. Il consiglio direttivo ha deliberato che in caso di conferma del referto verranno quantificati i danni, il club è pronto a rivolgersi anche alla giustizia ordinaria per chiedere un risarcimento all’ AIA e alla terna arbitrale designata per la gara. La Chaminade affonda le sue radici in un etica sportiva che con questo “caso” è stata calpestata, troviamo lo sconforto di tutta la dirigenza, raccogliamo l’amarezza degli sponsor che hanno investito in un progetto vero che crede nell’istituzioni della Divisione e delle Federazione tutta e nella giustizia sportiva, raccogliamo la rabbia dei tifosi che hanno gioito con noi e insieme a noi durante le varie partite e infine  c’è  la dura presa di posizione del Vice Presidente e patron Domenico Scarnata, un dirigente appassionato e leale che ha investito tempo e risorse per  portare alti i colori rossoblù che rappresentano la città di Campobasso tramite uno sport affascinante come il calcio a 5. È proprio l’ennesimo accaduto, forse l’errore arbitrale più grave in assoluto che sia mai capitato, arrivato in una “finale” per la conferma della griglia Playoff che Scarnata non può accettare”.

“Un conto è perdere sul campo durante i minuti regolamentari, un conto è essere esclusi dai giochi perché un arbitro decide che non devi accedere al turno successivo. Tutto questo in violazione  dell’etica sportiva e del rispetto verso una società che investe nel campionato nazionale e che lavora giorno dopo giorno alla crescita di bambini e ragazzi con una scuola calcio  che conta circa 200 unità”, queste le dichiarazioni a mente fredda del Patron della Chaminade che prosegue – “Bene è che se la giustizia sportiva dovesse calpestare anche in questo caso la sana etica sportiva che è insita nella nostra società  allora mi rendo conto che questo mondo non è fatto per me, neanche per i nostri ragazzi, per i nostri dirigenti e per i nostri sponsor. La Federazione nazionale, ma anche regionale, dovranno capacitarsi che non c’è spazio in questo settore per gente per bene e onesta e dovranno fare a meno di una società come la nostra seria, seguita da tifosi, piena di ragazzi e bambini, di sponsor pronti a supportarci e di dirigenti che mettono l’etica e la vera giustizia prima di tutto”.

“In chiusura – conclude la nota vogliamo specificare che la Chaminade sa perdere ma vuole farlo applicando il regolamento”.

Redazione

CBlive

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