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Presentato a Campodipietra il Masterplan per il recupero dei tratturi molisani

Il progetto è stato firmato dal raggruppamento incaricato costituito da Stefano Boeri Architetti, Technital, Cooprogetti Società Cooperativa, MATE Società Cooperativa, Studio Silva S.r.l., Architetto Luigi Valente, Geoprove e Nostoi

6 tratturi2 bracci e 2 tratturelli che collegano Puglia, Abruzzo e Molise, per un totale di 325 km di percorsi ripristinati e ripercorribili: questi gli elementi al centro del masterplan per il recupero dei tratturi molisani firmato dal raggruppamento incaricato costituito da Stefano Boeri ArchitettiTechnitalCooprogetti Società CooperativaMATE Società CooperativaStudio Silva S.r.l.Architetto Luigi ValenteGeoprove e Nostoi.

Il progetto, presentato oggi a Campodipietra – alla presenza del Presidente della Regione Molise Francesco Roberti, la soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio Dora Catalano, il referente unico per il CIS Molise Michele Scasserra, il sindaco di Campodipietra Giuseppe Notartomaso, il Direttore Scientifico Riserva MaBMolise, il referente Gruppo di lavoro Sentieri del CAI Molise Davide Sabato, il coordinatore di “cammina Molise!” e la Direttrice Servizio Demanio Dina Verracchia – ha l’obiettivo di valorizzare e potenziare l’offerta turistica nel contesto del Cis (Contratto Istituzionale di Sviluppo) Molise, attraverso il recupero degli antichi percorsi della transumanza (pratica che dal 2019 è diventata Patrimonio Immateriale dell’Umanità dell’UNESCO) mettendoli a sistema con i borghi storici molisani. 

L’intervento, partito da un’attenta fase di analisi del territorio e sviluppato in collaborazione con 59 comuni molisani aderenti al CIS, mira a collegare i sentieri a livello regionale e nazionale ricomponendo i sedimi, attraverso la delimitazione dei bordi con specie vegetali autoctone, che rendano nuovamente riconoscibili i tracciati storici dando vita a un sistema di 2631 ettari di corridoi ecologici della biodiversità.

I nuovi cammini, attrezzati con segnaletiche, punti di sosta e tappe, si sviluppano tra 7 “porte” di partenza e di fine percorso (Castel del Giudice, San Pietro Avellana, Montalto, Rionero Sannitico, Sepino, Gambatesa, Santa Croce di Magliano), per articolarsi poi in 36 tappe intermedie, calcolate a seconda della lunghezza dei cammini e in corrispondenza di presenze storiche da riqualificare, che toccano 77 borghi storici. La presenza, poi, di sentieri secondari esistenti contribuisce ad infittire la rete dei tratturi costituendo anche 23 percorsi ad anello che consentono di mettere a sistema tutta la costellazione dei borghi storici.

Il progetto di riqualificazione dei tratturi molisani, infine, ha anche lo scopo di definire le linee guida per la gestione, con nuove modalità di cogestione pubblico-privato e rilanciando il ruolo dell’operatore agricolo quale figura centrale per il mantenimento nel tempo delle caratteristiche del tratturo. 

Individuando i tratti omogenei dei paesaggi dei tratturi (prato-pascolo, bosco, prato stabile, urbano, borgo), il progetto per il recupero del percorso tratturale, quindi, si pone come un intervento di rigenerazione e salvaguardia degli elementi storico-identitari presenti, di connessione tra i vari borghi storici attraverso una percorribilità accessibile e riconoscibile, e di implementazione dei tratturi come corridoi ecologici e paesaggi della biodiversità, in un’ottica di forestazione urbana nazionale che riattivi il territorio attraverso la natura.

 

I numeri del progetto: 

·         325 Km di cammini della transumanza 

·         2631 ettari di corridoi ecologici della biodiversità 

·         850 ettari di manutenzione di boschi esistenti 

·         90.500 alberi da piantumare e mantenere 

·         77 borghi coinvolti 

·         36 tappe intermedie 

·         23 percorsi ad anello 

·         49 elementi storico-identitari valorizzati 

·         12 taverne recuperate 

·         13 masserie recuperate 

·         8 fontanili recuperati

“Il ripristino e il rilancio dei tratturi molisani come rete di cammini lenti, come grande corridoi ecologici, come opportunità di valorizzazione dei piccoli borghi, rappresenta oggi una sfida straordinaria. La rete dei tratturi molisani e la sua origine nelle pratiche di transumanza possono diventare un potente attrattore nel mondo di un turismo attento all’ambiente, alla natura, ai paesaggi urbani storici. Una sfida che a tutti gli effetti colloca il piano di riqualificazione dei tratturi molisani nel grande progetto di Parco Italia, che mira a collegare tra loro tutte le aree protette del nostro territorio”, il commento dell’architetto Stefano Boeri.

Redazione

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