Cronaca

Molise, la regione con il più alto tasso di depressione in Italia: l’allarme dell’Ordine degli Psicologi che chiede più prevenzione, ascolto e servizi sul territorio

Dati allarmanti dall’ISS: nel Molise il disagio psicologico supera la media nazionale. L’Ordine: “Costruire ponti, non muri”

Impietosa la fotografia scattata dalle sorveglianze PASSI e PASSI d’Argento dell’Istituto Superiore di Sanità relativa al biennio 2023-2024, pubblicata in occasione della Giornata mondiale della salute mentale che si celebra il 10 ottobre.

In Molise, i sintomi di depressione interessano il 15,1% della popolazione: è il dato più alto d’Italia e nettamente peggiore rispetto alla media nazionale.


Nel dettaglio, la depressione riguarda il 5,6% dei giovani tra i 18 e i 34 anni, il 5% della fascia 35-49 anni e il 6,5% delle persone tra i 50 e i 69 anni.

Su questi dati interviene la presidente dell’Ordine degli Psicologi del Molise, Alessandra Ruberto, che lancia un appello forte e accorato.

“Non è una classifica di cui si vorrebbe mai parlare. Ma farlo è un dovere”, afferma Ruberto, sottolineando come dietro ogni numero ci siano persone reali e contesti che necessitano di ascolto e intervento.

“Sento l’urgenza di dare voce a questi numeri – spiega – perché dietro ogni dato c’è una persona che soffre in silenzio. E dietro tante di queste persone, c’è un contesto sociale, sanitario e geografico che merita attenzione”.

Il Molise, osserva la presidente, paga il prezzo della marginalità: “I collegamenti difficili, la scarsità di servizi, le aree interne spesso dimenticate, tutto contribuisce a una sensazione diffusa di isolamento. Un isolamento che non colpisce solo chi vive da solo, ma anche chi è immerso in un tessuto sociale che si sta lentamente sfilacciando”.

Ruberto richiama anche l’attenzione sul fenomeno dell’esodo molisano: “I giovani partono alla ricerca di lavoro, di opportunità, di futuro. Ma sempre più spesso anche i genitori e i nonni decidono di trasferirsi, seguendo i figli in città più grandi, dove i servizi sanitari – e in particolare quelli psicologici – sono più presenti e accessibili”.

Il risultato, aggiunge, “è un territorio che si spopola non solo fisicamente, ma anche emotivamente: meno relazioni, meno sostegno, meno senso di comunità”.

La presidente evidenzia come la carenza di reti sociali e l’accesso limitato ai servizi psicologici possano aggravare il disagio: “Quando manca una rete sociale, quando si fatica a chiedere aiuto e l’accesso ai servizi psicologici è limitato, la sofferenza rischia di cronicizzarsi. In Molise, tutto questo si somma a una cultura ancora spesso silenziosa sul tema della salute mentale, e a un sistema sanitario che, pur con l’impegno degli operatori, è sotto pressione”.

Da qui l’appello dell’Ordine: “Chiediamo con forza che la salute mentale venga trattata come priorità. Servono più psicologi nei servizi territoriali, più prevenzione nelle scuole, più sportelli di ascolto nelle comunità, più attenzione nelle politiche regionali. Serve, soprattutto, una presa di coscienza collettiva: il benessere psicologico è un diritto, non un lusso”.

Ruberto conclude ricordando il suo impegno istituzionale in occasione della Giornata della Psicologia, in corso a Roma: “Oggi, come Presidente, insieme all’esecutivo, sono impegnata nella Giornata della Psicologia che ha come titolo “Psicologia è pace, costruire ponti non muri”, cosa che mi auguro possa accadere anche nella nostra regione”.

Redazione

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