Arpc, Pastorino (Cgil) e Boccardo (Uil): “Gestione incerta. Si applichi la Legge Regionale”

lavoro, la protesta di sindacati e disoccupati  in via genova
Tecla Boccardo, segretario regionale Uil Molise

A seguito dell’incontro informale tenuto con la direttrice dell’Agenzia di Protezione Civile, le organizzazioni sindacali Fp Cgil e Uil Fpl restano critiche rispetto alle soluzioni prospettate dalla struttura regionale. Le stesse, infatti, “evidenziano una gestione dell’Agenzia totalmente incerta, poiché lega le attività previste a contratti di lavoro solo per alcuni mesi e in palese contraddizione con le reali necessità dell’Ente proprio nella fase di fattiva ricostruzione post-sisma, sottolineando l’incongruenza tra la limitata portata temporale dei contratti con le infinite attività pianificate e da realizzare”.

“Anche su questo – tuonanto i segretari delle organizzazioni sindacali Susanna Pastorino e Tecla Boccardo – siamo alle solite. Si continuano a rincorrere e mettere in campo soluzioni tampone e temporanee, generando confusione e disagio tra i lavoratori e una sempre crescente precarietà nelle attività lavorative, con possibili ripercussioni negative soprattutto nei comuni del cratere, interessati dalle attività previste e da realizzare”.

A distanza di un anno, dunque, le organizzazioni sindacali ribadiscono che, per superare il problema dei lavoratori dell’Agenzia di Protezione Civile, “basterebbe semplicemente applicare la Legge Regionale istitutiva dell’Agenzia stessa e tuttora vigente, che definisce chiaramente le modalità del suo finanziamento. Il semplice rispetto della stessa – proseguono Pastorino e Boccardo – garantirebbe la prosecuzione delle sue attività con il conseguente impiego di tutto il personale, anche per altre esigenze correlate.

“A riguardo – dicono ancora le sindacaliste – chiediamo e ribadiamo l’esecuzione della nostra proposta presentata un anno fa, con la quale indicavamo le forme di finanziamento, come chiaramente previste dal legislatore regionale, la corretta applicazione delle specifiche norme di copertura economica dei contratti di lavoro dell’Agenzia, previsti all’articolo 10 della Legge Regionale e il ricorso a finanziamenti Europei previsti per la sicurezza del territorio e la creazione degli ambiti territoriali. Questa nostra proposta voleva, altresì, essere un modo per troncare, una volta per tutte, l’estenuante mercanteggiare tra le parti che non solo non dava alcuna adeguata soluzione, ma rubava del tempo anche ad altre problematiche occupazionali che sono ancora in alto mare e che, ci auguriamo – concludono – non naufraghino per colpa di quelle onde mosse dalla mancanza di concretezza”.

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