Il movimento “Cittadini per la Sanità di Qualità” non partecipa alla manifestazione in difesa della sanità pubblica

La Fondazione Giovanni Paolo II
La Fondazione Giovanni Paolo II

Gli aderenti al Movimento “Cittadini per la Sanità di Qualità” non parteciperanno alla marcia del 18 maggio perché non condividono l’impostazione di fondo che gli organizzatori hanno voluto dare alla manifestazione.

I problemi della sanità sono molti e li conosciamo tutti, ma non si risolvono accanendosi con le strutture accreditate che offrono prestazioni di altissima qualità a costi inferiori di quelle statali.

Se gli ospedali molisani non garantiscono efficienza, la responsabilità non può essere attribuita alla presenza in regione di Istituzioni no profit che per anni hanno garantito prestazioni di eccellenza, evitando a migliaia di cittadini di fare centinaia di chilometri per curarsi. Queste realtà – si legge nella nota stampa – vengono impropriamente definite private e a scopo di lucro, ma le scelte gestionali hanno dimostrato il contrario. Non si è mai lavorato per il profitto, anzi si è dovuto sopperire alla perdite che la Regione ha generato.

La natura giuridica di Istituzione no profit è un’ulteriore garanzia. Se non esistessero le strutture accreditate il deficit aumenterebbe, perché i cittadini sarebbero costretti a rivolgersi ad Ospedali extra regionali con notevoli disagi e un aggravio di spesa.

Non può essere questa la logica per riformare un sistema malato. Dietro nuove guerre ideologiche si nasconde la difesa di posizioni di privilegio costruite nel tempo. Guerre e contrapposizioni producono solo distruzione.  La soluzione, invece, è la collaborazione, il lavorare insieme per il bene del paziente. Molti professionisti (sicuramente la maggioranza) che lavorano negli ospedali statali, sono al servizio del paziente con competenza e professionalità, e insieme ai colleghi di altre strutture, potrebbero davvero costruire un’ottima “Cittadella della salute”.

Il problema principale della sanità molisana è stata la cattiva gestione. Diciamolo francamente. Bisogna riorganizzare, tagliando quello che non funziona, non certo “attaccando” quello che invece produce qualità ed efficienza economica.  I modelli gestionali virtuosi possono essere d’esempio per migliorare il sistema.

Non bisogna strumentalizzare la sanità per mere lotte politiche. Invitiamo i molisani a non partecipare a questa manifestazione che potrebbe canalizzare il diffuso dissenso verso la politica regionale. Gli organizzatori, astutamente, hanno confuso le carte in tavola.  Non vorremmo che alla fine, proprio quella politica tanto osteggiata, scendesse a compromesso con i vari “capi popolo”, per distruggere la sanità di qualità e ripristinare quelle  posizioni di privilegio,  che sono state il cancro del sistema.

Invitiamo chi non condivide questa strategia a non rimanere silenti, ad unirsi a noi attraverso il nostro sito: www.perlasanitadiqualita.it  – oppure scrivendo una email: perlasanitadiqualita@gmail.com.

“In queste settimane il Movimento ‘Cittadini per la Sanità di Qualità’ ha potenziato la propria struttura organizzativa, con nuovi e più convinti attivisti – afferma il portavoce Francesco Presutti – Il Movimento rivendica con forza la sua autonomia da qualsiasi realtà sanitaria. Non abbiamo mai nascosto l’amicizia e la stima verso Cattolica e Neuromed, in passato con alcuni esponenti di queste strutture abbiamo anche fatto cammini associativi comuni, ma non è questo il caso.  Il Movimento è composto da cittadini liberi e autonomi, che non si fanno condizionare da nessuno. Chi afferma il contrario sa di mentire! Siamo disponibili al confronto con  chi ci offende sui social, e  lo invitiamo a farsi avanti e a confrontarsi sui contenuti, guardandoci negli occhi”.

“Chiediamo al Rettore Anelli – conclude la nota stampa – di essere fermo nelle sue decisioni e non accettare  la proposta di cambio della governance proposta da Frattura.  L’efficienza gestionale e la qualità delle cure che la Fondazione “Giovanni Paolo II” ha sempre garantito sono il frutto della gestione diretta dell’Università Cattolica”.

Redazione

CBlive

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