Uil, un italiano alla guida del sindacato europeo. Barbagallo e Boccardo soddisfatti

boccardo e visentiniLa settimana scorsa, a Parigi nel corso del tredicesimo congresso del sindacato europeo, Luca Visentini è stato ufficialmente eletto segretario generale della Ces con un consenso plebiscitario. Nel segreto dell’urna, infatti, circa il 97% dei delegati al Congresso ha espresso il proprio voto favorevole. E così un italiano sarà per i prossimi quattro anni al vertice del sindacato europeo.

“È una grande vittoria del sindacato italiano – ha commentato Carmelo Barbagallo, segretario generale della Uil – ed è la dimostrazione che Cgil, Cisl e Uil, quando condividono progetti unitari, riescono a ottenere risultati eccezionali. Il percorso è stato davvero difficile ma, insieme, siamo riusciti a costruire il consenso delle Organizzazioni sindacali europee intorno alla persona di Visentini, un sindacalista giovane e con una visione europea e intelligente dei problemi del lavoro.”

Alla CES/ETUC, così si chiama il sindacato europeo, aderiscono più di 90 organizzazioni sindacali nazionali di 40 paesi europei e 10 federazioni sindacali di settore europee. Per un totale di più di 60 milioni di iscritti.

“Dal congresso, a cui ho avuto modo di partecipare, nella delegazione della mia Organizzazione – commenta Tecla Boccardo, leader della Uil molisana – arriva un messaggio chiaro: ci vuole più Europa e più Sindacato in Europa. Ormai, molte decisioni si assumono a quel livello e poi vengono calate nelle singole realtà nazionali: è in quelle sedi, dunque, che occorre intervenire per far valere le nostre posizioni e per garantire gli stessi diritti a tutti i lavoratori. La politica del rigore non regge più e, in questi anni, non ha fatto altro che far impoverire i lavoratori e i pensionati. C’è bisogno di investimenti pubblici e privati, veri e sostanziosi, che rilancino occupazione e sviluppo (e noi in Molise ne sappiamo qualcosa della necessità di far ripartire l’economia e l’occupazione anche per salvaguardare la coesione sociale). Ecco perché coglieremo la disponibilità al dialogo sociale, espressa dai vertici delle Istituzioni europee, presenti al congresso, per fare valere le nostre rivendicazioni, in Europa e in Italia”.

 

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