Zone Economiche Speciali, Boccardo (Uil): “I molisani non siano da meno dei polacchi e dei campani”

Tecla Boccardo
Tecla Boccardo

“Ora che il decreto per il Mezzogiorno è diventato legge, la vicenda non si chiude, anzi deve iniziare, anche da noi, una stagione di intensa attività perché in Molise tutte le opportunità possano essere colte. A partire dalla ZES – Zone Economiche Speciali.” Questo l’appello e il forte richiamo di Tecla Boccardo, leader della Uil locale.

“Rispetto alla complessità dei problemi sociali, occupazionali ed economici – prosegue la sindacalista – talune risposte appaiono ancora parziali ed insufficienti. Noi non pensiamo che sostenere lo sviluppo dell’autoimprenditorialitào aiutare le imprese possa, di per sé, determinare la ripresa economica. Occorre puntare di più sulla infrastrutturazione, sull’investimento pubblico diretto, sull’innovazione. Per far fronte al dramma della disoccupazione giovanile, ad esempio, servono investimenti pubblici più solidi indirizzati anche alla creazione di opportunità di lavoro. Li chiediamo da tempo, così come avevamo sollecitato, anche in questa occasione, la proroga anche per il 2018 del bonus occupazione sud che, stando ai primi dati, sta dando delle buone risposte al tema occupazionale nel mezzogiorno.Ma, soprattutto, perché il Sud si riprenda è necessario accelerare la spesa delle risorse disponibili per lo sviluppo, ad iniziare dai fondi europei che, nonostante un buon livello di impegni progettuali, sconta un notevole ritardo in termini di spesa reale”.

La Boccardo vede il bicchiere mezzo pieno. “Sta di fatto – dice infatti – che alcune condizioni favorevoli ora si pongono: gli incentivi per l’autoimprenditorialità giovanile (resto al Sud) vanno nella direzione auspicata, così come è una buona norma quella per lo sviluppo e la valorizzazione dei beni abbandonati,  rispondono alle esigenze di dare risposte alle emergenze sociali i 40 milioni di euro per la ricollocazione dei lavoratori espulsi dai processi produttivi, è importante l’estensione temporale degli ammortizzatori nelle aree di crisi industriale complessa”.

“Quanto al piatto forte del decreto, rappresentato dalla costituzione delle Zone Economiche Speciali, richiesta fortemente dalle parti sociali e non solo, la ridotta portata degli incentivi fiscali rischia di depotenziarne gli effetti. Ci sono state, nel corso del dibattito parlamentare, alcune aperture rispetto al problema dell’esclusione di ampie porzioni del Sud dall’opportunità di sfruttare questo nuovo strumento: la possibilità per alcuneregioni, dove non ci sono aree portuali con le caratteristiche prescritte, di creare Zes interregionali in forma associativa è positiva. Bisognerà vedere ora come questo percorso si concretizzerà in occasione della predisposizione del decreto che fisserà le modalità specifiche di istituzione. In quel contesto chiederemo ancora di intervenire  sul nodo della governance: non si possono escludere i sindaci dei territori coinvolti ed è fondamentale il coinvolgimento delle parti economiche e sociali”.

Segue un commento amaro da parte della segretaria generale della UIL Molise. “Spiace però verificare che, – chiosa la Boccardo – mentre la Campania è già bella che pronta per partire e la Calabria ha già progetti in fase avanzata, da noi si balbetta. Abbiamo assistito al solito balletto: l’area di Termoli è ricompresa di sicuro, no forse no, cioè sì purché il progetto sia a cavallo fra il Molise e l’Abruzzo, forse anche le aree interne, poi vediamo.”

“Serve ben altra capacità progettuale, occorre uno sguardo lungo ed un’idea forte per lo sviluppo della nostra regione, non ci si può solo affidare all’azione, pur meritoria, di qualche nostro parlamentare per far passare un emendamento o tentare di aprire qualche pertugio nelle maglie della legge nazionale. È il momento di pensare in grande, progettare, far sentire a Roma che anche il Molise è pronto per sollecitare il riconoscimento di una o più ZES sul proprio territorio. Lì saranno agevolate, anche fiscalmente, le aziende che vi si istallano o si rafforzano e assicurano economia e occupazione, investimenti e iniziative imprenditoriali. Se sono stati capaci di realizzarne molte i polacchi, se i campani sono pronti a partire, i molisani – conclude – non saranno da meno”.

Redazione

CBlive

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