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Egam, discussione accesa e sedici emendamenti approvati sui 108 presentati. Niro, Petraroia, Scarabeo e Lattanzio spine nel fianco della maggioranza

Il Consiglio regionale del 7 marzo 2017
Il Consiglio regionale del 7 marzo 2017

La proposta di legge 136 sull’Egam tornerà in aula, a Palazzo D’Aimmo, martedì 14 marzo 2017. La seduta di martedì 7, iniziata dopo le 11 e conclusa poco dopo le 19, infatti, è stata aggiornata alla settimana prossima.

Sedici gli emendamenti approvati sui 108 da discutere e votare.

Al diciassettesimo, sui costi del Consiglio d’Amministrazione, alla richiesta di un ulteriore esame, il presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Cotugno, ha aggiornato la seduta per l’approvazione della legge sull’ente di gestione idrica regionale.

La discussione, iniziata di mattina, ha registrato i malumori all’interno della maggioranza, con Niro e Petraroia, che stanno proseguendo la loro battaglia personale, iniziata con l’abbandono, insieme alle minoranze, della commissione, che avrebbe dovuto trasmettere all’assemblea legislativa il testo da approvare.

Continue astensioni agli emendamenti dei consiglieri del centrosinistra, Scarabeo e Lattanzio, con quest’ultima che, durante la mattinata, aveva annunciato le sue dimissioni da vice-presidente della Prima commissione consiliare, in contrasto col presidente Di Nunzio.

In particolare, l’ex presidente del Consiglio regionale, Niro, ha focalizzato la sua polemica sui rimborsi al direttore generale del nuovo ente di gestione idrica, secondo il quale si aggirerebbero sui 178mila euro all’anno.

A spiegare la questione il governatore Frattura, che ha precisato come “la figura del direttore generale, di controllo e supporto, sarà equiparata al direttore di servizio e non al capo dipartimento, così come afferma Niro, e dunque il tetto massimo è di 108mila euro, rispetto al quale la decisione finale sarà del Comitato d’Ambito, ovvero dei sindaci”.

Ciocca, invece, ha ribadito come la gestione dell’acqua molisana resterà pubblica, con un ruolo centrale di Molise Acque, che ad oggi non ha le caratteristiche per tale fine. Per questo motivo, lo scopo dell’emendamento, di cui è promotore lo stesso consigliere regionale di Riccia, è quello di adeguare, entro 90 giorni, lo statuto dell’azienda speciale.

“La modifica dello statuto – ha precisato Cioccapotenzierà le attività di Molise Acque, al fine di dare competenze e forza economica per diventare l’ente di gestione, con governance pubblica, del bene più prezioso”.

Per il pentastellato Federico “non sono chiare le entrate e le spese dell’Egam e non vorremmo che l’aumento delle tariffe dell’acqua serviranno per pagare i costi dell’ente di governo, considerando che sulla questione la legge non è chiara, così come non si capisce a chi sarà affidata la gestione, col rischio che venga meno il principio voluto dagli italiani nel 2011, quando votarono in favore dell’acqua pubblica lo specifico referendum”.

Un’altra settimana prima del testo definitivo, sempre se la maggioranza di centrosinistra riuscirà a trovare la quadra attorno all’Egam, facendo rientrare i mal di pancia di chi, nell’ultimo anno di legislatura, dopo quattro anni di silenzio, continuerà ad alzare la voce, per arrivare alla scadenza elettorale con una maggiore visibilità, da leggere come ritorno di immagine. Spesso populista.

Redazione

CBlive

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