Politica

Quirinale, i grandi elettori molisani si attengono agli ordini di scuderia e votano scheda bianca. Pd unito su Mattarella dalla quarta votazione, Forza Italia (lo conferma Iorio su facebook) fa cadere il Patto del Nazareno

elezione presidente repubblicaGIUSEPPE FORMATO

Due le votazioni di oggi, venerdì 30 gennaio 2015, per l’elezione del Presidente della Repubblica. E anche in giornata, come è accaduto ieri, giovedì 29, dovrebbe esserci per entrambe le votazioni la fumata nera, con la scheda bianca che dovrebbe arrivare dai grandi partiti, Partito Democratico e Forza Italia in primis, ormai in rotta di collisione.

Il quorum sarà ancora di 672 voti per eleggere il successore di Giorgio Napolitano sui 1.009 grandi elettori, anche se per consuetudine il Presidente del Senato, Pietro Grasso, non partecipa al voto in quanto in questo momento detiene la supplenza del Colle.

I numeri della prima votazione portano a desumere che anche oggi ci sarà il nulla di fatto. Sono state 538 le schede bianche, mentre il candidato del Movimento 5 Stelle, Ferdinando Imposimato, si è fermato a quota 120 voti. Luciana Castellina, votata da Sel, ha ottenuto 37 preferenze; il giornalista Vittorio Feltri, sostenuto da Lega Nord e Fratelli d’Italia, si è fermato a 49 schede; Stefano Rodotà, votato dagli ex pentastellati, ha ottenuto 23 voti; 14 le preferenze per Gabriele Albertini, votato dai Popolari per l’Italia, che decideranno in queste ore se dare manforte al candidato del Partito Democratico. I socialisti di Riccardo Nencini hanno espresso la propria preferenza per Emma Bonino, fermatasi a 25 voti. 33 sono state le schede nulle e 48 i voti dispersi, andati a Paolo Mieli, Claudio Sabelli Fioretti, Arnaldo Forlani, Giancarlo Magalli, Ezio Greggio, Sabrina Ferilli e Francesco Totti.

I grandi elettori molisani si sono attenuti agli ordini di scuderia, arrivati dal Partito Democratico per il senatore Roberto Ruta, per gli onorevoli Danilo Leva e Laura Venittelli e per i consiglieri regionali Francesco Totaro e Domenico Di Nunzio, dal Nuovo Centrodestra per il senatore Ulisse Di Giacomo, da Forza Italia per il consigliere regionale Michele Iorio.

L’ex Governatore, sulla falsariga di quanto aveva già affermato Silvio Berlusconi, ha ribadito su facebook, che “il Patto del Nazareno è definitivamente affondato”. Il leader azzurro era stato ancora più crudo nell’analisi, lasciandosi andare a un “Renzi ci ha preso per i fondelli”.

Il premier Matteo Renzi, appoggiato dal suo partito, ha indicato nell’ex ministro ed ex vicepremier Sergio Mattarella il futuro Presidente della Repubblica. Un democristiano, inquilino di Montecitorio e Palazzo Madama per un quarto di secolo, dal 1983 al 2008. E che dovrebbe avere dalla quarta votazione la maggioranza assoluta, 505 voti, per diventare il successore di Giorgio Napolitano.

Mattarella ha nel suo ‘curriculum’ le dimissioni, nel 1990, da Ministro della Pubblica Istruzione in aperto contrasto con la Legge Mammì, ‘rea’ di favorire il sistema televisivo privato, tutto a vantaggio di Silvio Berlusconi, il quale, ancora col dente avvelenato per quello strappo, non appoggerà la scelta di Renzi. Nome non condiviso e addio al ‘Patto del Nazareno’, che qualche consigliere regionale avrebbe voluto riportare in Molise per occupare, dalla minoranza, il posto di vicepresidente della Giunta regionale e assessore.

Tornando alle stanze romane, se Sergio Mattarella domani, sabato 31 gennaio 2015, sarà il nuovo Presidente della Repubblica, cambierà lo scenario politico e Renzi non avrà più quella larga maggioranza che gli ha permesso di fare per un anno il bello e il cattivo tempo, praticamente, senza opposizioni. E, soprattutto, di rimettere in piedi la Democrazia Cristiana, che sarà definitivamente ricomposta con l’eventuale elezione di Sergio Mattarella quale nuovo inquilino del Quirinale.

Articoli Correlati

Lascia un commento

Back to top button