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Referendum anti-trivelle, Durante invita a recarsi alle urne e votare ‘sì’: “Scelta responsabile. No alla politica astensionistica di Renzi”

Michele Durante e l'attivista di Lab, Caterina Pinto
Michele Durante e l’attivista di Lab, Caterina Pinto

PIERPAOLO TANNO

A poco più di una settimana dal referendum, si intensificano le iniziative a sostegno delle due opzioni di scelta. Il 17 aprile 2016 i cittadini dovranno pronunciarsi sull’abrogazione della legge sulle trivellazioni, inserita nelle legge di Stabilità del 2016, solo per le parole “per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale”.

Il quesito referendario si riferisce esclusivamente alle trivellazioni effettuate entro le 12 miglia marine e, quindi, intende lasciar fuori dall’analisi la maggior parte delle trivelle che si trovano sul territorio italiano oltre questo limite.

Netta la presa di posizione di Michele Durante, presidente del Comitato Lab – Campobasso Possibile.

“Da anni siamo impegnati nella tutela e salvaguardia del nostro territorio così come già fatto nel 2011 quando ci siamo opposti al ritorno dell’energia nucleare in Italia e nel 2015, con il referendum proposto dal movimento politico Possibile sull’ambiente, contro le trivellazioni in mare, cioè alle operazioni di trivellazione ed estrazione di idrocarburi dal fondale marino, e le cosiddette “grandi opere”. Anche oggi ribadisco – ha affermato Michele Durantequanto fatto in passato e invito tutti i cittadini a sostenere il ‘sì’ il 17 aprile. Con il prossimo referendum non andremo a scegliere se è opportuno avviare nuove trivellazioni in mare ma solamente la durata delle concessioni delle compagnie estrattive. Ad oggi, infatti, la concessione scade dopo 40 o 45 anni. La legge di stabilità del Governo Renzi prevede, invece, che l’attività può continuare fino ad esaurimento del giacimento, quindi anche oltre il limite temporale della concessione per la compagnia estrattiva. Quindi dovremo scegliere il destino delle trivellazioni oggi in funzione. Scegliere ‘sì’ nell’urna vuol dire impegnare il Governo a far cessare le estrazioni di idrocarburi nei prossimi 5 o 10 anni, vale a dire al termine delle attuali concessioni senza possibilità di prorogarle. In questo modo potremmo avviare un’inversione di marcia in direzione di energie più pulite e rinnovabili, al passo con le scelte già fatte da altri grandi paesi”.

“Comitato Lab – ha proseguito il presidente del Consiglio comunale di Campobassonon si schiera contro la ricerca di energie, ma che queste siano garantite nel rispetto delle norme, della salvaguardia ambientale e, soprattutto, senza le speculazioni che spesso governano questi processi”.

“Invito i cittadini – ha concluso Durantead andare al voto il 17 aprile, offrendo in quel giorno un esempio di partecipazione democratica matura e decisa. Se ci vogliamo bene come cittadini andiamo a votare. Non votare vuol dire non esercitare il proprio diritto e dovere di voto sancito dalla Costituzione e se non lo si esercita ora il futuro non lo puoi rivendicare nei confronti di nessuno. Pur rispettando la volontà decisionale di ogni cittadino e di chi quel giorno vorrà optare per il ‘no’, Comitato Lab si oppone alla linea dell’astensione chiesta dal Presidente del Consiglio dei Ministri e invita i cittadini ad una scelta responsabile per il futuro del territorio e delle nuove generazioni, un futuro che parte da un sì”.

 

 

Redazione

CBlive

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