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Chi sta insabbiando la legge istitutiva del Parco Nazionale del Matese?

Domenico Rotondi

Guardia Sanframondi, durante la sua storia plurimillenaria, ha dovuto affrontare e superare la drammatica ciclicità delle crisi ambientali, riuscendo a rinvigorire, di volta in volta, l’amore dei suoi figli per la madre terra appenninica posta a congiunzione tra il massiccio del Matese e la Valle del basso Calore.

Ancora una volta, purtroppo, c’è chi vorrebbe cancellare ogni legame naturale tra i guardiesi e la straordinaria risorsa ambientale custodita dagli ecosistemi del Sannio. Per tali ragioni, l’associazione Togo Bozzi, in armonia con le diverse componenti politiche e sociali del Comprensorio, ha inteso promuovere un libero confronto sul futuro dell’istituito Ente territoriale, dal seguente titolo: chi sta insabbiando la legge istitutiva del Parco Nazionale del Matese? L’incontro si terrà il prossimo 24 aprile alle ore 17,30, presso l’antico Castello, sede dei Sanframondo, con l’intento di ricostruire il percorso costituivo del suindicato Ente, purtroppo ostacolato da chi non ama la politica lungimirante.

Il Parco fu voluto dal Governo nel dicembre 2017 con la Legge di Bilancio, che regola, ogni anno, la vita dello Stato repubblicano. Senonchè, le burocrazie regionali di riferimento non hanno dato impulso applicativo a tale legge, determinando la ulteriore crisi sociale ed economica delle terre matesine, aggredite con i pali eolici che, come si sa, vanno insediati nelle terre idonee.

Anche le direttive europee sostanziano, infatti, il valore della salvaguardia ambientale e paesaggistica, in ottemperanza ai principi normativi dettati dagli universali criteri valoriali.

Sta di fatto che il lavoro scientifico messo a punto dai qualificati tecnici dell’ISPRA, ossia dall’organo operativo del Ministero dell’Ambiente, riposa nei cassetti della burocrazia nazionale, in barba, peraltro, alle opportunità finanziarie offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

A riprova di quanto detto, e’ stato presentato recentemente un Bando specifico di diversi milioni di euro per i Parchi piemontesi, diretto a contrastare i fenomeni franosi ed a mettere in sicurezza la viabilità territoriale con la moderna ingegneria naturalistica. Un modo nuovo per risolvere i problemi che attanagliano le aree territoriali di pregio, in linea con la valorizzazione agroalimentare delle produzioni vitivinicole.

Ebbene, sul Matese sta accadendo l’esatto opposto, con la presentazione di progetti eolici altamente impattanti, per giunta irrispettosi sia delle Zone a Protezione Speciale che delle Aree di Importanza Comunitaria, inserite, a pieno titolo, nella perimetrazione del Parco nazionale stabilita dai suindicati tecnici ministeriali, I lavori del confronto saranno introdotti da Domenico Rotondi, responsabile dell’associazione Togo Bozzi, e da Vincenzo D’Andrea, già presidente della Consulta del Matese.

Seguiranno gli interventi di Michele Petraroia, dirigente nazionale dell’ANPI, Gaetano Pascale, vicepresidente nazionale dell’associazione Sostenibilità, equità e solidarietà, del docente universitario Luigi Esposito e di Concetta Pigna, accademica dei Georgofili. Attesi sono anche gli interventi di Micaela Fanelli, Consigliera regionale del Partito Democratico molisano e vicepresidente nazionale dell’Associazione per le Autonomie Locali, Angelo Primiani, Consigliere regionale e portavoce del Movimento Cinque Stelle del Molise, Beniamino Rega, dirigente regionale dei Verdi, Manuela Zambrano, componente della direzione nazionale di Più Europa e del senatore Domenico Matera, parlamentare sannita appartenente a Fratelli D’Italia.

Non mancherà la voce forte delle associazioni territoriali con Davide Iannelli, presidente di Italia Nostra Matese Tammaro, Camillo Campolongo, storico esponente del WWF sannita ed Oreste Rutigliano, presidente della Riserva Statale del Litorale Romano. Concluderà i lavori il valoroso senatore Giuseppe Lumia, già presidente della Commissione parlamentare Antimafia. Modererà ogni intervento il giornalista Vittorio Vallone.

Trattasi chiaramente di un confronto nobile, perché mira a rendere finalmente operativo il Parco Nazionale del Matese.

Redazione

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