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Villa de Capoa e Parco Ungaretti, nuove soluzioni per garantirne apertura e manutenzione. Il disappunto di alcuni cittadini per la chiusura nell’ultimo ponte festivo

La Villa de Capoa a Campobasso
La Villa de Capoa a Campobasso

FABIANA ABBAZIA

Prima che il maltempo si abbattesse sul Molise numerose giornate assolate hanno accompagnato i primi giorni di primavera anche a Campobasso, dove in molti hanno pensato di potersi godere qualche ora d’aria nella bellissima Villa de Capoa. Peccato, però, che in alcuni giorni della scorsa settimana più di qualcuno abbia trovato i cancelli chiusi. Oltre a diverse segnalazioni di semplici cittadini a far correre la notizia sul web ci ha pensato l’attento consigliere comunale, Simone Cretella, che lo scorso 21 aprile, ha fatto sapere come alle 17 un’intera classe di bambini di scuola primaria che si era organizzata con i propri genitori per fruire in compagnia della Villa sia rimasta delusa trovando i cancelli chiusi.

La chiusura dell’area non è ovviamente imputabile ai volontari dell’associazione Amici del 112 e nemmeno alle Guardie Ecologiche e Ambientali che con Palazzo San Giorgio hanno stipulato una convenzione per garantire l’apertura nei giorni festivi in inverno e per supportare quella del periodo estivo. La Villa è, infatti, restata chiusa per un motivo imputabile alla carenza di personale del Comune. Da Palazzo San Giorgio, scusandosi per il disagio, assicurano che a partire da oggi, martedì 26 2016, aprile tutto tornerà nella normalità.

Tuttavia, la questione dell’apertura della Villa non è la sola a dare qualche grattacapo all’amministrazione comunale. Da qualche tempo, infatti, i cittadini di Parco Ungaretti sono tornati a reclamare le dovute attenzioni al primo cittadino.

Oltre tre anni fa i residenti della zona si erano, infatti, costituiti in un Comitato per trasformare quel “piazzale nero” in un parco giochi attrezzato per i più piccoli. Un posto di ritrovo dove poter trascorrere qualche ora all’aria aperta. Un’esperienza che nel corso di questi anni è stata capace di dare tante soddisfazioni ai promotori dell’iniziativa, ma anche una cocente delusione, quando qualche tempo fa hanno dovuto abbandonare “il progetto tanto ambizioso quanto utopistico di autofinanziamento per recuperare e gestire un’area di 16.000 mq da offrire ai propri figli come punto di ritrovo e di aggregazione sociale, sicuro sorvegliato e pulito”, come ha specificato Antonio Panichella attivo sostenitore e promotore del comitato.

In tre anni, infatti, i circa 200 associati sono scesi prima in 100, trasformandosi poco dopo solo in 50. Un numero troppo esiguo per garantire l’impegno economico necessario per un’area così vasta. Così, se al comitato di Parco Ungaretti va, come ancora Panichella sottolinea, “il merito di essere riusciti a realizzare l’obiettivo di recuperare un’area ignota per trasformarla un parco pubblico con arredi giochi e l’unica area cani di Campobasso”, a naufragare è stato poi il sogno dicoinvolgere i residenti anche nel secondo step: ovvero quello di poter  gestire il parco direttamente insieme a loro, chiedendo un impegno non solo dal punto di vista economico, ma soprattutto nella cura quotidiana di controllo dell’area, di pulizia e di tutti quei gesti che una persona farebbe nel proprio giardino per tenerlo in ordine”.

Un rifiuto che Panichella e gli altri membri del comitato devono accettare, vedendosi obbligati a “riconsegnare il parco nelle mani pubbliche”.

Sempre Panichella dopo aver ringraziato “tutti gli associati, le associazioni e i cittadini che hanno permesso la realizzazione di questo mezzo successo, nonché l’attuale amministrazione comunale”, rimette proprio nella mani degli amministratori di Palazzo San Giorgio “le speranze di continuare quello che dei semplici cittadini hanno potuto solo iniziare”.

E nello stesso momento proprio altri residenti della zona si appellano al sindaco Battista affinché l’area torni al suo antico splendore. Le foto dello scempio vengono, infatti, continuamente  postate su i social come prova dell’attuale degrado in cui si trova ora il Parco.

Erba alta e giochi rotti sono i protagonisti degli scatti che testimoniano una sconfitta tangibile di un impegno di numerosi cittadini altrettanto tangibile.

Dalla sua è lo stesso sindaco Battista che per vie brevi fa sapere come la gestione di Parco Ungaretti sarà affidata alla Cooperativa Laboratorio Aperto, la stessa che da oltre otto mesi si occupa della rivalorizzazione del Castello Monforte e della Via Matris.

Una soluzione che potrebbe riaccendere la speranza dei tanti residenti che con l’arrivo della bella stagione hanno solo voglia di poter continuare a fruire ancora della vasta area verde.

Redazione

CBlive

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