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Foibe, al Comune di Campobasso celebrato il ‘Giorno del ricordo’

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Roberta Pranzitelli e Marco Caldoro

ANDREA VERTOLO

Per quasi cinquant’anni il silenzio della storiografia e della classe politica avvolge la vicenda degli italiani uccisi nelle Foibe istriane. Un silenzio ingiustificabile rotto solo un decennio fa, quando il Parlamento Italiano decise di indicare una data nazionale in memoria di questo martirio. Oggi il Comune di Campobasso ha voluto commemorare i tragici eventi avvenuti tra il 1945 e il 1947, quando in Istria e in Dalmazia i partigiani slavi si vendicarono contro i fascisti e gli italiani non comunisti. Torturando, massacrando e poi gettando nelle Foibe circa un migliaio di persone.

Durante la seduta del Consiglio comunale, il sindaco Antonio Battista ha introdotto il momento di riflessione, sottolineando l’importanza del ricordo di quei tragici eventi, per poi passare la parola all’assessore alla Cultura Emma De Capoa che, dopo un preciso e attento excursus storico ha promosso, per l’occasione, la lettura di alcuni brani narranti storie di vita vissuta da donne e uomini di quegli anni.

Nell’aula consiliare di Palazzo San Giorgio si è cosi dato il via all’interpretazione dei brani attraverso la voce di Marco Caldoro, accompagnato dallo splendido violino di Roberta Pranzitelli.

Sul tema il Comune di Campobasso ha patrocinato, inoltre, l’incontro tenutosi in contemporanea presso l’Ex Gil, dove Giovanni Cerchia, docente dell’Università del Molise ha spiegato con immagini e video dell’epoca l’orrore di quegli eventi ai ragazzi del Liceo Scientifico ‘Romita’, dando loro la possibilità di interagire e confrontarsi su una delle pagine più nere del ventesimo secolo.

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Nell’auditorium dell’Ex Gil l’incontro con gli studenti del ‘Romita’

Sull’impegno del Comune capoluogo nel fare luce sulle ombre del passato, ha cosi commentato Battista: “Crediamo sia indispensabile mantenere un’ attenzione su quanto accaduto, intendiamo farlo affinché maturi una società sempre più sensibile. Sono piccoli segnali questi, ma che risultano importantissimi”.

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