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“Garante comunale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale”, l’assessore de Capoa e la consigliera di parità Giuditta Lembo presentano la nuova figura per riaffermare la dignità dei detenuti

L'assessore comunale de Capoa e la consigliera di parità della Regione Molise, Giuditta Lembo
L’assessore comunale de Capoa e la consigliera di parità della Regione Molise, Giuditta Lembo

GIUSEPPE FORMATO

L’assessore alle Pari Opportunità del Comune di Campobasso, Emma de Capoa, e la consigliera di parità della Regione Molise, Giuditta Lembo, hanno presentato nella sala consiliare di Palazzo San Giorgio la proposta di regolamento della figura (un unicum sul territorio regionale) del “Garante comunale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale”.

La proposta arriverà sul tavolo della commissione consiliare, prima di approdare in Consiglio comunale per l’approvazione.

“Il Garante – ha affermato Giuditta Lembo – assicurerà il necessario e dovuto collegamento tra le istituzioni e il sistema carcerario, al fine di assicurare ai detenuti e alle loro famiglie un’esistenza dignitosa. Questa figura potrà proporre iniziative di qualsiasi genere, finalizzate al reinserimento dei detenuti nella società, andando a perseguire quella che è la finalità cardine del sistema italiano della detenzione: la riabilitazione in società e la rieducazione del cittadino che ha sbagliato”.

“Il Garante – prosegue Giuditta Lembo – riceve segnalazioni sul mancato rispetto della normativa penitenziaria, dei diritti dei detenuti quando sono violati o attenuati, lavorando di stretta intesa con le autorità competenti. Può visitare gli istituti penitenziari senza autorizzazione, effettuando colloqui con i detenuti. L’istituzione di questa figura per Campobasso – ha sottolineato la consigliera di parità della Regione Molise – rappresenta un ulteriore passo avanti verso quei valori morali e civili, sui quali si fondano la nostra città e il Molise più in generale”.

“Il carcere è oggigiorno – le parole dell’assessore Emma de Capoa, che ha portato anche il saluto del sindaco Antonio Battista, parte integrante dell’iniziativa – è il luogo dove la dignità delle persone è maggiormente calpestata e, al contempo, non si realizza, né si persegue, la finalità costituzionale del reinserimento del detenuto. Il sistema penitenziario ha troppe lacune, tra cui il sovraffollamento e le morti in carcere, spesso conseguenza di atti autolesionisti, spesso tra l’indifferenza generale. Negli ultimi anni l’ordinamento ha perseguito una politica che ha visto la carcerazione come conseguenza di condotte lesive di rilevanti diritti, ma purtroppo anche per comportamenti di mero disturbo. Il sistema, a un certo punto, è scoppiato. La figura del Garante, in questo contesto, è fondamentale perché è chiamato a migliorare le condizioni di vita e di inserimento sociale del detenuto. Tra i suoi compiti ci sono quelli di garantire la dignità a chi è privato della libertà personale, promuovendo azioni dirette a garantire il diritto al lavoro, alla salute, alla formazione e alla crescita culturale, attraverso azioni mirate a tali scopi. La figura del Garante è di estrema importanza perché si pone come punto di incontro tra i detenuti, le loro famiglie, gli enti e le istituzioni”.

Il Garante o difensore civico è un organo di garanzia che, in ambito penitenziario, ha funzioni di tutela delle persone private o limitate della libertà personale.

La figura del “Garante comunale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale” è già presente in ventidue Paesi dell’Unione Europea e nella Confederazione Elvetica.

In Italia, la figura del Garante nazionale per i diritti dei detenuti è stata istituita con legge 10 del 21 febbraio 2014. Esistono garanti regionali, provinciali e comunali, le cui funzioni sono stabilite dai rispettivi atti istitutivi della figura.

“Questa importante iniziativa – ha concluso Giuditta Lembo la conferenza stampa – è la prima di una lunga serie che realizzeremo con l’assessore Emma de Capoa, per quella collaborazione istituzionale tra gli enti, che è alla base dei nostri principi statuali”.

 

Redazione

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