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Bando impiantistica sportiva del Dipartimento per lo Sport, il Coni Molise critico con l’impostazione della misura

“Dopo la pubblicazione delle due misure del Bando PNRR Sport relativo all’impiantistica sportiva sono tantissimi i Comuni che hanno contattato il Coni per avere maggiori informazioni vedendo la possibilità di realizzare finalmente impianti sportivi – scrive il presidente del CONI, Vincenzo D’Angelo, in una nota – E’ bene quindi fare un po’ di chiarezza sul Bando e sulle reali possibilità (si sono letti commenti fin troppo positivi) che offre ai Comuni molisani”.

“Il Cluster 1 e 2 può interessare esclusivamente i due capoluoghi di Provincia e Regione, Campobasso e Isernia, con un tetto massimo di investimento di €. 1,5 milioni e se si partecipa ad entrambi, il Cluster 2 deve avere un minimo del 40% della somma totale (circa € 600 mila) – prosegue la nota – Come mi ha detto qualcuno “la ciccia” per il Molise poteva stare sul Cluster 3 che prevedeva un massimale di spesa di € 4 milioni a progetto, con l’obbligo della manifestazione di interesse da parte di una Federazione sportiva e per un solo progetto, ma si tratta della Federazione sportiva NAZIONALE: quindi significa 45 progetti in tutta Italia (più le dieci del CIP)”.

“Forse chi siede nelle stanze dei bottoni avrebbe dovuto rivedere la situazione impianti in Italia e capire che forse un finanziamento più capillare avrebbe agevolato quei piccoli comuni che hanno necessità di un impianto coperto nel proprio paese per far fare attività sportiva a tutti quei ragazzi che non hanno possibilità – prosegue D’Angelo – Qualora una Federazione Sportiva Nazionali debba decidere se fare una pista di atletica a Campobasso (e parlo del capoluogo di Regione) piuttosto che in un paese della Campania, della Puglia o della Sicilia mi pare logico che opti per realtà più grandi della nostra come popolazione, tesserati e atleti agonisti, e cosa potrebbe succedere se la richiesta arrivasse da Bojano, Termoli o Venafro o da Comuni ancora più piccoli? La mia idea (personale) è che, dopo un censimento tra le palestre scolastiche di tutta Italia, si dovrebbero trovare le risorse per intervenire laddove queste fossero fatiscenti, pericolanti o chiuse; questa forse sarebbe la vera svolta dello sport in Italia, perché se andiamo ad inserire, giustamente, l’educazione fisica in 4^ e 5^ elementare con gli insegnanti di ruolo e poi non abbiamo le palestre dove andare a fare attività che svolta sarà?”.

Redazione

CBlive

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