‘Differenti ma pari’, alla Sala Alphaville l’evento conclusivo del progetto

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Si svolgerà domani, lunedì 29 maggio 2017, dalle ore 10, nella Sala Alphaville a Campobasso,l’evento finale del progetto ‘Differenti ma pari – Educare al genere per prevenire la violenza di genere’, promosso dal Comune di Campobasso – Assessorato alla Cultura e Pari Opportunità e Assessorato allo Sport, e proposto dall’associazione ‘Liberaluna Onlus’, da tempo attiva sul territorio in cui svolge numerose attività per contrastare pregiudizi e discriminazione e sostenere donne vittime di violenza.

‘Differenti ma pari’ è un progetto pilota in Molise che trae spunto da un programma di sensibilizzazione, formazione ed educazione denominato “Youth 4 Youth” che, coordinato dall’Istituto Mediterraneo di Studi di Genere (MIGS), è stato sviluppato con il contributo di giovani di cinque paesi dell’Unione Europea, Cipro, Spagna, Italia, Grecia e Lituania, con il supporto delle loro rispettive scuole e organizzazioni partner del progetto, come La Casa delle Donne per non subire violenza, (Italia), Network Europeo contro la Violenza (Grecia), Centro Informazioni per le Donne (Lituania), e il centro di ricerca in Teorie e Pratiche per la lotta alle Diseguaglianze, Università di Barcellona (Spagna).
Da questo programma sono stati realizzati molti progetti da cui sono emersi risultati che hanno evidenziato l’importanza della prevenzione primaria nella lotta contro la violenza di genere all’interno delle scuole o in altri contesti educativi, partendo dal presupposto che pattern di violenza e vittimizzazione si possono sviluppare nella prima adolescenza, diventando velocemente difficili da correggere.

Anche se le conoscenze della violenza basata sul genere possono essere apprese attraverso l’insegnamento, le competenze e i valori come il rispetto, la comunicazione, l’empatia e il pensiero critico, hanno, però, bisogno di essere apprese anche attraverso l’esperienza.
L’apprendimento passa, così, oltre che attraverso attività esperenziali, anche tramite l’utilizzo della modalità operativa denominata “peer education” (educazione tra pari), che permette ai giovani di collaborare tra loro e avere il controllo del processo di apprendimento. La “peer education” è un metodo educativo in base al quale alcuni membri di un gruppo vengono responsabilizzati, formati e reinseriti nel proprio gruppo di appartenenza per realizzare precise attività con i propri coetanei. Attraverso un apprendimento di questo tipo i giovani sono in grado di conoscere meglio se stessi, e di essere responsabili del cambiamento che si avrà successivamente.

L’evento finale vedrà alle 10 il monologo ‘Ti amo da morirne’ di Mena Vasellino, alle 11 i saluti dell’assessore de Capoa e dell’assessore Rubino, alle 11,15 un intervento dell’attrice Mena Vasellino, alle 11,30 toccherà alla presidente dell’associazione ‘Liberaluna Onlus’, Maria Grazia La Selva, tracciare un bilancio sul progetto.

Alle 11,45 saranno presentati i video realizzati da ‘Liberaluna Onlus’ insieme agli studenti del Liceo Scientifico ‘Alberto Romita’ e del Liceo Scientifico del Convitto Nazionale ‘Mario Pagano’.

La mattinata terminerà con le conclusioni affidate ai partner del progetto.

La partecipazione all’evento finale di ‘Differenti ma pari’ darà l’opportunità agli assistenti sociali di conseguire 3 crediti per la formazione professionale continua.

“Siamo arrivati alla conclusione del progetto – hanno affermato gli assessori Emma de Capoa e Maripina Rubinoche ha visto protagonisti gli studenti nella conoscenza di una materia, quella della violenza di genere, sulla quale occorre insistere sin da ragazzi. Conoscere e parlarne per prevenire: questo il metodo giusto da adottare. I ragazzi devono conoscere per poter contrastare discriminazioni e violenza. I video, che saranno presentati, sono molto belli e di qualità, segno questo dell’ottimo lavoro che è stato effettuato durante l’anno scolastico dai professionisti di ‘Liberaluna’ e dai docenti che si sono occupati dell’iniziativa. Gli studenti, dunque, hanno fatto propri gli insegnamenti e i messaggi, che sono stati promossi con questo progetto. Nelle prossime edizioni dell’iniziativa sarà dato ampio spazio allo sport, quale veicolo per combattere violenze e discriminazioni”.

 

Redazione

CBlive

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