Alta formazione musicale, per la Fusco, Iorio e Lattanzio “la politica deve rilanciare il settore e preservare il Conservatorio Perosi”

Conservatorio 'Lorenzo Perosi'
Conservatorio ‘Lorenzo Perosi’

La giornata di mobilitazione promossa dai conservatori di tutto il territorio nazionale lo scorso 13 febbraio ha riportato all’attenzione dell’opinione pubblica la difficilissima situazione che sta vivendo il settore dell’alta formazione musicale, che mette a rischio il destino dei Conservatori statali e non statali italiani e più in generale l’intero sistema della formazione musicale nel nostro paese. A scriverlo, in una nota stampa, i consiglieri regionali Fusco Perrella, Iorio e Lattanzio.

Una situazione di stallo determinata dalla mancata attuazione del complesso processo di riforma avviato dal legislatore nazionale con la legge 21 dicembre 1999, n. 508, con la quale è stato costituito il sistema dell’alta formazione e specializzazione artistica e musicale (AFAM), costituito da Accademie di belle arti,Accademia nazionale di arte drammatica, Istituti superiori per le industrie artistiche (ISIA), Conservatori di musica,Accademia nazionale di danza e Istituti musicali pareggiati.

Sono passati sedici anni da quel disegno di riforma e mancano ancora alcuni passaggi normativi fondamentali che permettano di completare il processo avviato, tutto questo a danno dell’intero comparto, tra le altre cose messo già in forte difficoltà da una grave carenza di risorse pubbliche.

Eppure – prosegue la nota stampa – parliamo di un settore che annovera 77 istituti di alta formazione musicale, gran parte dei quali con una lunga storia e tradizione alle spalle, visto che in Italia i Conservatori sono nati nel XVI secolo; una formazione che riguarda oltre 50 mila studenti, di cui il 10% stranieri e che impegna 6 mila docenti e più di 1 mille unità di personale amministrativo e ausiliario.

Numeri importanti, che rimarcano ancor di più l’importanza nonché la vitalità di questo settore che non può in alcun modo essere trascurato ma anzi deve essere incentivato con i giusti interventi e le necessarie misure, sia dal Governo nazionale sia, per quanto nelle proprie competenze, dai governi regionali.

Una situazione di grande precarietà che rischia di avere gravi ripercussioni anche su una realtà d’eccellenza nella formazione musicale come il Conservatorio “Lorenzo Perosi” di Campobasso, fiore all’occhiello della nostra regione che per il 2016 ha in programma un calendario di oltre 160 eventi e che nello scorso anno accademico è stato tra i primi dieci Conservatori italiani per numero di manifestazioni realizzate. Questo dato, proiettato su scala nazionale, pone la Regione Molise, che è la sola insieme alla Valle D’Aosta ad avere una unica struttura AFAM musicale, davanti non solo alla stessa Valle D’Aosta ma anche davanti ad altre regioni che ne hanno almeno due quali Trentino Alto Adige, Liguria, Marche, Umbria, Basilicata e Calabria.

Dati importanti, come i circa novecento allievi iscritti e le centotto unità del corpo docente, che rappresentano un vanto per la nostra regione e che in ogni modo va tutelato e preservato, in quanto fondamentale punto di riferimento culturale.

Un istituto importante del nostro territorio che, a fronte di contributi regionali non molto sostanziosi trasferiti nell’ultimo anno, continua a formare e specializzare i giovani, sia molisani sia provenienti da altre regioni, dando loro concrete possibilità e opportunità di costruirsi un futuro; una struttura le cui manifestazioni culturali rappresentano sicuramente anche un servizio importante reso alla comunità, in grado di lasciare un’impronta importante nel nostro tessuto sociale.

Dobbiamo poi aggiungere e portare all’attenzione un altro aspetto, anch’esso conseguenza della mancata attuazione della legge 508/1999: il Conservatorio “Lorenzo Perosi” presenta una serie di importanti criticità strutturali che al momento sono difficilmente risolvibili vista la perdurante situazione di incertezza determinata dal mancato adeguamento normativo atto a riassegnare le competenze in materia di realizzazione, fornitura e manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici dalle Province al MIUR, considerando che la legge 508/1999 ha stabilito che per i conservatori si applica la normativa vigente in materia di edilizia universitaria.

È nostra convinzione che la politica debba assumere questo impegno e delineare una politica necessaria per il rilancio del sistema dell’alta formazione artistica e musicale, invertire questo trend negativo e portare a termine nel più breve tempo possibile questo complesso e articolato processo di riforma.

Per queste ragioni – conclude il comunicato stampa – abbiamo presentato un ordine del giorno con il quale vogliamo impegnare il Presidente della Giunta a intervenire presso il Governo nazionale per il completamento del processo di riforma del sistema di Alta formazione e specializzazione artistica e musicale, accogliendo in questa maniera le istanze rappresentate dall’Assemblea congiunta delle Conferenze nazionali dei Conservatori statali e non statali e, al contempo, a mettere in campo tutti gli interventi necessari per salvaguardare e tutelare il Conservatorio “Lorenzo Perosi” di Campobasso, in quanto punto d’eccellenza e riferimento culturale imprescindibile per l’intero territorio regionale.

 

Redazione

CBlive

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