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Filtri, anticamere e porte chiuse a Palazzo San Giorgio, Esposito chiama i Vigili del Fuoco

Quasi come uno scherzo di Carnevale, se non fosse che la realtà questa volta pare aver superato una fantasia che sembra quasi unire con un filo rosso il destino di Palazzo Vitale a quello di Palazzo San Giorgio. Così, se nel primo, resta sempre valido il discusso sistema di impronte, per non essere da meno, in Municipio seppur artigianalmente, ci si è attrezzati come meglio si è potuto per creare un lungo sistema di accesso alla stanza del sindaco.

Da qualche tempo, infatti, prima di essere ricevuti dal primo cittadino, bisogna fare l’anticamera. Anzi ben due/tre anticamere.

L’ingresso per poter essere ricevuti dal sindaco, infatti, non è più quello solito. Ovvero quello che dava accesso alla stanza del balcone centrale del Palazzo.

In Comune è tempo di cambiamenti. Ora si entra dalla porta che si trova affianco all’Aula consiliare. Qui la prima anticamera. Solo dopo il secondo filtro: quando si riesce ad arrivare nella stanza dei più stretti collaboratori di Gravina, prima di poter entrare nelle stanza del sindaco.

Un complesso sistema di anticamere che ha destato sospetti nel consigliere di minoranza Domenico Esposito, il quale ha sollevato il problema di alcune porte chiuse che, in base al piano di evacuazione del Palazzo di Città, dovrebbero invece restare aperte per garantire le necessarie vie di fuga.

Una versione che sarebbe stata confermata anche dai Vigili del Fuoco.

A raccontare l’episodio è stato, infatti, lo stesso Esposito che, ieri in occasione della seduta consiliare, ha chiamato il 115.

“Con l’arrivo dei Vigili del Fuoco – dice il consigliere – il sindaco ha scoperto che il piano di evacuazione va rispettato e attuato e le porte devono restare aperte. E pensare che solo di recente per i dipendenti comunali si sono tenuti incontri formativi sul Testo unico sulla sicurezza sul lavoro. Il sindaco – conclude Esposito – avrebbe fatto bene a partecipare”.

Una storia che oltre a generare un sorriso fa pensare a come i palazzi di vetro siano quasi andati in frantumi. Non prima di aver funzionato alla grande in campagna elettorale. Ovviamente senza alcuna distinzione tra i Palazzi.

Redazione

CBlive

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