Oltre 200 allevatori molisani a Roma per difendere il latte italiano

Pres Naz Moncalvo con Dirigenti Coldiretti MoliseSono partiti dal Molise alle quattro di mattina, un orario estremamente faticoso anche per gli allevatori, ma la motivazione è alta: difendere il latte italiano, il frutto del proprio lavoro, che, soprattutto nelle aree interne e montane del Molise, significa presidio del territorio, contrasto del dissesto idrogeologico, difesa della biodiversità e della qualità alimentare. Oltre duecento allevatori molisani, insieme a tanti altri provenienti da diverse regioni, sono arrivati a Roma, in Piazza del Campidoglio, dove hanno allestito una mega-stalla, con la mungitura delle mucche. L’obiettivo dell’iniziativa nazionale, svoltasi in simultanea anche nelle più grandi città del nord e sud Italia, è quello di far conoscere da vicino il difficile lavoro degli allevatori e gli effetti positivi della loro attività per l’intera collettività, ma anche i pericoli dell’abbandono del territorio senza gli allevamenti, come dimostra il Dossier ‘L’attacco alle stalle italiane’, presentato nell’occasione.

Migliaia di allevatori all’appuntamento con il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, per salvare le stalle italiane, con la presenza a Roma dei Ministri dell’Ambiente Gianluca Galletti, del Lavoro Giuliano Poletti, della Salute Beatrice Lorenzin, e in altre piazze italiane della Giustizia Andrea Orlando, il Ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, ovunque c’erano Politici nazionali, Amministratori delle Regioni, sindaci, esponenti della cultura, dello spettacolo e del mondo economico e sociale, che hanno trascorso insieme “un giorno da allevatore”. Un segno concreto di solidarietà, vicinanza e sostegno al lavoro che tutti i giorni svolgono gli allevatori italiani, per garantire latte fresco e grandi formaggi Made in Italy, ma anche il presidio del territorio addirittura nelle aree più difficili.

Come evidenziato dalla Coldiretti, in Molise si producono 711.030 quintali di latte, ma gli allevamenti, negli ultimi sei anni sono diminuiti del 26%, passando da 1.560 della campagna 2007/2008 ai 1.147 della campagna 2013/2014, con una riduzione di 413. Gli allevatori di Coldiretti Molise rappresentano la vocazione zootecnica della regione, caratterizzato da aziende di piccole dimensioni, in zone montane o collinari, con un’alimentazione prevalentemente autoprodotta in azienda, che se danno latte di buona qualità, sopportano maggiori costi di produzione. Ma la mancanza d’informazioni sull’origine del prodotto, fatta eccezione per il latte fresco ed i formaggi Dop, consente d’importare latte dall’estero e trasformarlo in prodotto “italiano”, rendendo indistinta oltre il 40% della produzione nazionale.

Cosa chiedono gli allevatori della Coldiretti:

Indicare obbligatoriamente l’origine nelle etichette del latte (anche Uht), dei formaggi e di tutti gli altri prodotti a base di latte; garantire che venga chiamato “formaggio” solo ciò che deriva dal latte e non da prodotti diversi; assicurare l’effettiva applicazione della legge che vieta pratiche di commercio sleale; rendere pubblici i dati relativi alle importazioni di latte e di prodotti con derivati del latte, tracciando le sostanze utilizzate; un pronto intervento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato contro le forme di concorrenza sleale e gli abusi di posizione dominante nel mercato del latte; attuare le misure di sostegno agli allevamenti italiani previste dal Piano Nazionale di Sviluppo Rurale; realizzare un piano organico di promozione (in Italia e all’estero) del latte e delle produzioni italiane, (in Italia e all’estero) del latte e delle produzioni italiane, a partire da Expo 2015; promuovere iniziative nazionali per il consumo del latte e dei formaggi di qualità, soprattutto nelle scuole e nelle mense pubbliche; semplificare le procedure burocratiche; garantire che le risorse previste dal “Piano latte” del Mipaaf vadano agli allevatori.

 

 

 

 

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