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Emergenza, si ferma l’impennata dei contagi. Il Consiglio regionale si impegna per effettuare maggiori tamponi e pazienti Covid andranno anche a Larino e Venafro

Fino alle 18 di oggi, lunedì 6 aprile, in Molise nessun nuovo contagio da Covid dopo l’impennata di ieri e dei giorni scorsi.

Intanto questa mattina sull’emergenza Coronavirus si è riunito, in videoconferenza, il Consiglio regionale. L’assise ha di fatto stabilito come gli ospedali di Larino e Venafro potranno ospitare i malati Covid.  A metterlo nero su bianco un emendamento presentato dal sottosegretario Quintino Pallante.

L’atto, che ha ottenuto l’ok dell’Aula con l’astensione delle minoranze, ha di fatti ribaltato il Piano dell’emergenza che prevedeva il Cardarelli di Campobasso come ospedale hub e, quindi, unico nosocomio atto a fronteggiare l’emergenza e gestire il ricovero dei malati Covid.

Si tratta di un documento che ha tra l’altro trovato l’ok dell’Assise regionale poche ore dopo dall’apertura di un fascicolo della Procura di Larino e dall’esposto del primo cittadino dopo il ricovero degli anziani, poi risultati positivi, della casa di riposo di Cercemaggiore, al Vietri di Larino.

I due nosocomi, Larino prima, Venafro poi, divenendo ospedale Covid dovranno predisporre di un reparto di rianimazioni e uno di malattie infettive.

Il Santissimo Rosario viene inoltre definito anche come presidio “per pazienti Covid mono sintomatici o in via di dismissioni”. 

Il documento che ha trovato il via libera della maggioranza di Palazzo D’Aimmo prevede, inoltre, l’allestimento per altri laboratori in grado di processare tamponi.

L’emendamento del sottosegretario Pallante, per essere approvato, è stato inserito in una mozione del Pd, che aveva trovato anche l’appoggio di alcuni consiglieri di maggioranza – Iorio, Calenda e Romagnuolo A. – e che prevedeva di ampliare proprio il numero dei tamponi.

“La maggioranza ha certificato il dietrofront di Toma che, fino a un minuto prima, aveva difeso a spada tratta l’individuazione dell’ospedale Cardarelli come Hub regionale del coronavirus. Di fatto, non si capisce quante saranno le strutture miste e quelle specializzate Covid, che noi, in linea con il Ministro Speranza, chiediamo. Il Piano famoso, dopo il colpo di mano della maggioranza è, dunque, diventato carta straccia. Speriamo non si trasformi tutto in un tremendo pasticcio politico e sanitario”, dicono i dem Fanelli e Facciolla che rilanciano:Cosa accadrà all’ospedale Cardarelli? E quando e come il Vietri sarà trasformato in hub regionale Covid (è cosi’)? E Venafro? Come farà Toma a trasferire a Larino i reparti di Malattie Infettive, Rianimazione, Laboratorio Analisi e tutte le altre Unità Operative necessarie per la gestione sicura – e non “alla carlona” – dei pazienti affetti da coronavirus?”.

Soddisfatto, invece, il consigliere ed ex presidente di Regione, Miche Iorio. “Larino centro Covid è una tesi che sostengo da settimane. Se Larino è individuato centro di emergenza, avendo già la rianimazione che deve essere potenziata, e la camera iperbarica, Venafro deve essere individuato centro Covid per i pazienti con lievi sintomi o in isolamento. Ovviamente questa organizzazione, connessa anche all’aumento dei casi di contagio, deve prevedere nel più breve tempo possibile, la riorganizzazione dei servizi laboratoristici con personale idoneo sia per i test sierologici rapidi che per i tamponi”.

Nessuna iscrizione all’Ordine del Giorno, nonostante i ben 11 voti a favore, per la mozione avanzata sempre dal Pd e che, sulla scia di quanto avvenuto in altre regioni, chiedeva di impegnare il governatore al reperimento e alla distribuzione di mascherine gratuite ai cittadini molisani.

Una posizione sulla quale il governatore si è riservato di prendere una decisione, dopo la discussione di questa sera che terrà con il comitato scientifico.

Redazione

CBlive

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