Politica

La segreteria del Pd risponde alla delegazione parlamentare: “Serve unità e non polemiche strumentali”. La lotta interna sulla guida del partito sembra finalizzata alle prossime scadenze elettorali

fanelli conferenza stampaLa segreteria del Partito Democratico con a capo la padrona di casa, Micaela Fanelli, ha incontrato questa mattina, lunedì 30 marzo 2015, la stampa. All’ordine del giorno la ‘situazione politica regionale’, in sostanza una replica alla conferenza del senatore Roberto Ruta e degli onorevoli Danilo Leva e Laura Venittelli. Che il Partito Democratico sia spaccato non è più una novità.

Il sindaco di Riccia aveva con sé la segreteria al gran completo e in più passaggi ha ribadito la necessità di unità all’interno del partito “per l’impossibilità a proseguire con tutte queste frizioni e divisioni”.

La partita all’interno del Pd si gioca tutta sulle prossime candidature, seppur le scadenze elettorali d’un certo rilievo, Politiche e Regionali, siano abbastanza lontane. Salvo clamorosi ribaltoni, sia a Roma che a via Genova, si tornerà alle urne tra tre anni. Un periodo ritenuto congruo dalle parti contrapposte: Frattura e Fanelli su un fronte; Ruta, Leva, Venittelli  e Totaro sull’altro.

In sostanza, chi guiderà il partito tra tre anni deciderà le candidature, soprattutto quelle bloccate, che ‘regalano’ un posto in Paradiso senza troppa fatica.

“Se la polemica è strumentale rispetto alla nuova legge elettorale del Parlamento, l’Italicum – le parole di Micaela Fanelli –, non è un buon motivo per non essere uniti. L’unità dovrebbe essere la base per il rilancio. Basta con contrapposizioni e diktat. Alla segreteria del Pd si rimprovera la mancanza di un confronto interno, ma la nostra rappresentanza parlamentare risultò assente alla Festa dell’Unità, a Ferrazzano, allorquando venne a farci visita il sottosegretario alla Sanità, Di Filippo”.

È un fiume in piena il Segretario regionale, Micaela Fanelli che, riferendosi a un post su facebook del deputato Danilo Leva, il quale aveva auspicato dimissioni di massa, la delegazione parlamentare e il Governatore Frattura, per protestare contro i diktat che arrivano da Roma, in materia di sanità, non gliele manda di certo a dire, affermando: “È più facile che si dimetta un nuovo Papa e non l’onorevole Danilo Leva”.

Sulle questioni interne, Micaela Fanelli ha concluso: “Noi siamo stati legittimati dal Congresso regionale, che ci ha premiati con il 55% dei suffragi sui 17mila iscritti al Pd. Ribadisco che il luogo di confronto è la Direzione regionale, organo che non posso nominare perché la minoranza è sempre venuta meno alla nomina dei propri componenti. A questo punto, o si prosegue su quest’ultima strada, oppure mi vedrò costretta a convocare l’Assemblea regionale del partito”.

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