Politica

Vaccini, il Molise punta sull’obbligo. Presto nell’aula di via IV Novembre la proposta di legge

Il tema ‘vaccini’ è approdato anche nell’aula di Palazzo D’Aimmo. Proprio qui, solo ieri i consiglieri regionali del PD, Micaela Fanelli e Vittorino Facciolla, avevano illustrato la proposta di legge che era stata depositata. A 24 ore di distanza il Consiglio regionale ha deciso di trasformare l’interrogazione urgente in merito alle vaccinazioni per i minori di età, presentata sempre dagli esponenti Dem, in un ordine del giorno che “impegna il Presidente della Giunta a promuovere, con urgenza, la discussione di una legge regionale, che renda obbligatorie le coperture vaccinali”.

A seguito dell’ok incassato dall’Odg, che ha visto l’astensione dei 5 Stelle e della consigliera della Lega, Filomena Calenda, proprio Fanelli e Facciolla hanno espresso soddisfazione “per la sensibilità dimostrata dai colleghi”.

Quello dei vaccini, per il PD, è infatti “un tema trasversale alle diverse posizione politiche, che guarda soltanto al benessere della comunità e alla tutela del diritto alla salute. E oggi, il Consiglio regionale del Molise – hanno detto gli esponenti di minoranza – ha scritto una pagina importante, dimostrando lungimiranza e capacità nell’affrontare un tema sul quale non è possibile arretrare, mettendo a rischio non solo la salute degli alunni, ma dell’intera popolazione”.

Proprio nell’articolo 1 del testo illustrato ieri dai consiglieri PD, c’è l’obbligo, per l’iscrizione scolastica, di aver assolto alle indicazioni sui vaccini che sono prescritte per legge. Un obbligo per i nidi, scuole d’infanzia e servizi integrativi la scuola d’infanzia, senza il quale non potrà essere perfezionata l’iscrizione del minore.

Intanto, sul piano nazionale le polemiche sull’utilizzo dell’autocertificazione per tutto il 2018 e sul cosiddetto ‘obbligo flessibile’ non sembrano essere destinate a terminare.

A tuonare contro lo slittamento dell’obbligo vaccinale è stata in particolare l’associazione nazionale presidi (ANP), secondo i cui rappresentanti non è possibile far valere a settembre la nuova circolare Grillo. All’inizio del nuovo anno scolastico, per gli stessi, resterebbe, infatti, in vigore la Legge Lorenzin e senza il certificato della Asl i bambini non potranno essere accettati a scuola.

“Si porrebbe – hanno commentato dall’Anp – un grave problema di carattere organizzativo, legato alla composizione delle classi ed alla regola della continuità, e i bambini non sarebbero comunque protetti nei momenti di ricreazione e nei numerosi spazi comuni (mensa, palestra, bagni) e se ne violerebbe, di conseguenza, il diritto alla incolumità”.

A essere messa sotto accusa poi la medesima autocertificazione “non utilizzabile in campo sanitario se non a seguito di espressa previsione legislativa”.

“Lo strumento dell’autocertificazione – è stato invece il commento del ministro Grillo – è stato usato per tutto il 2017 e lo useremo anche per il 2018, perché Lorenzin non ha istituito l’Anagrafe vaccinale nazionale e non volevamo caricare il cittadino di un onere ulteriore costringendolo a fornire tutta la documentazione”.

Ma proprio l’ex titolare della Salute ha risposto tramite Twitter: “Qualcuno spieghi a Giulia Grillo che l’autocertificazione prevista dalla legge è norma transitoria in attesa della data perentoria in cui presentare le certificazioni. La sua proroga serve solo ad attendere la norma per eliminare l’obbligo”.

Insomma, mentre il dibattito sulla questione è nel vivo più che mai e l’associazione nazionale presidi a fine del mese di agosto tornerà a incontrare il ministro, il Molise, almeno su tale questione, sembra aver già chiara la direzione da intraprendere.

Redazione

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