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Una giornata contro l’odio, XVII Giornata contro l’omofobia

Ricorre oggi la diciassettesima Giornata Internazionale contro l’omofobia

Paura del diverso, l’omofobia

Ricorre oggi, 17 maggio, la diciassettesima Giornata Internazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la transfobia e la bifobia. Quest’anno ci saranno tanti eventi e webinar finalizzati a sensibilizzare l’opinione pubblica e prevenire la discriminazione contro chi  si tiene per mano o bacia una persona dello stesso sesso. Sono ancora troppe le persone che temono chi è diverso da loro, spesso però questo disagio si tramuta in atteggiamenti discriminatori, che producono una profonda sofferenza in chi li subisce.

La sofferenza di chi è diverso

Omosessuali e transgender devono già affrontare un percorso personale di accettazione di se’, come qualunque persona che, per i più svariati motivi, si accorge di essere “fuori dal comune”; questo percorso è tutt’altro che semplice e talvolta necessita del supporto di uno psicoterapeuta. L’isolamento sociale ma soprattutto familiare non fa che peggiorare la serenità di minori e adolescenti LGBTI. Di questo tema abbiamo parlato con il Dottor Manlio Converti, psichiatra presso la Asl Napoli 2 nord, fondatore e presidente dell’Associazione Medici e Personale Sanitario LGBTI o Gayfriendly AMIGAY.  Fra le finalità dell’associazione vi è quella di ottenere la Completa Depatologizzazione dell’Omosessualità e Depsichiatrizzazione dell’Identità di Genere in Italia, nonchè il contrasto attivo all’Omofobia Sanitaria. 

Cos’è l’omofobia

Dottor Converti, come possiamo definire l’omofobia? “A chi si chiede cosa sia l’omofobia, andrebbe risposto che è niente altro che un reato e che, in quanto tale, va assolutamente scoraggiato”. Rimbalza a più riprese nelle cronache di questi giorni il Decreto Zan – oggi ancora disegno di legge – che prevede di estendere la norma sui reati d’odio e discriminazioni verso la comunità LGBTI, le donne e le persone con disabilità. Parlare solo di omofobia è, dunque, persino riduttivo quando si parla di questo disegno di legge: esso intende, infatti, allargare la tutela contro diverse forme discriminatorie, non l’omofobia soltanto. 

Diverse forme di discriminazione

Proviamo a capire come funziona l’atteggiamento discriminatorio di marca omofoba. Con l’aiuto del Dottor Converti, comprendiamo che esistono diverse forme di discriminazione omofoba: omofobia psicologica, relazionale, sociale, sanitaria, politica. Oggi il Dottor Converti ci parlerà  delle prime tre.

Omofobia Psicologica

Si tratta di un campo complesso, che possiamo provare a ridurre al dialogo interiore tra l’Io e l’Altro da sé. Se l’Io aggredisce l’Altro si parla di omofobia, che causa espulsione ed emarginazione. Quando l’aggressione continua, si produce nella vittima un Altro interiore che aggredisce il Sè. In questo caso il disagio interiore è maggiore (Minority Stress) e causa  l’aspettativa di rifiuto e l’evitamento sociale. A livello psicologico la paura – che causa evitamento e vergogna – potrebbe indurre il soggetto LGBTI persino all’autolesionismo o al suicidio.”

Omofobia Relazionale

“L’omofobia relazionale dipende dal comportamento sociale violento: il bullismo omo-trabsfobico. In questo caso sussistono dei ruoli ben definiti: da un lato il/la Leader, che decide la “Regola” del gruppo, dunque accoglie, rifiuta o indica il Capro Espiatorio; dall’altro il Capro Espiatorio, al contempo presente e rifiutato, e intorno al quale si innescano meccanismi complessi di stigmatizzazione a causa di una qualunque sua diversità. Vi sono infine i Gregari, che  sostengono il Leader omofobo, e gli Alleati che creano un’alleanza con la persona LGBTI affinché questa venga accolta.”

Omofobia Sociale

Una delle innumerevoli forme di omofobia sociale è l’Omofobia Giuridica, legata a tutte quelle leggi di marca discriminatoria che, in modi differenti, hanno segnato la Storia. Si pensi all’Editto di Giustiniano, per esempio, che eliminava il panteismo e condannava l’omosessualità maschile; oppure alle Leggi Vittoriane contro la comunità gay, estese in tutto il mondo attraverso il Commonwealth; o ancora all’articolo 175 del Codice Prussiano, derivato proprio dalle Leggi Vittoriane, che causò l’internamento degli omosessuali nei campi di concentramento nazista; o ancora alle recenti leggi russe e dei paesi ex-sovietici contro la “Propaganda LGBTI”.

Uguaglianza e diversità

Tradizioni, idee, e leggi discriminatorie esistono ancora in molti Paesi del mondo. Numerosi gruppi di persone vengono discriminati in seguito a un giudizio o una classificazione che non hanno alcuna base scientifica.  Anche in Sanità tuttavia,  attraverso Avicenna, Krafft-Ebing o Nicolosi, si perpetua l’idea falsa che amare, o sentirsi in un certo modo, sia una malattia mentale. Si sente spesso parlare di uguaglianza, ma l’uguaglianza deve riguardare esclusivamente i diritti e mai le persone! Ogni individuo deve infatti essere libero di sentirsi e mostrarsi diverso.

Carola Pulvirenti

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