Psicologia Live

Psicologia Live / La didattica a distanza tra sfide e limiti

L’emergenza in atto sta ridefinendo e riorganizzando in maniera imponente e emotivamente pregnante la vita di ognuno di noi, e in misura non meno importante quella di bambini e ragazzi.

Bambini e ragazzi che fino a qualche mese fa erano soliti frequentare la scuola, incontrare gli amici, confrontarsi con gli educatori, si sono ritrovati a dover ripensare al loro modo di fare scuola, di fare i compiti e vivere la classe.

Sono state stravolte le modalità e i processi dell’apprendimento, un apprendimento che oggi è veicolato esclusivamente dal mezzo tecnologico seppur dall’altra parte presente la docente.

Sicuramente si sta concretizzando un modo di fare scuola, di apprendere che sembra molto vicino a quello che è il mondo delle nuove generazioni considerate nativi digitali”, ma bisogna essere molto cauti a pensare che l’apprendimento possa concretizzarsi e strutturarsi in maniera salda e costruttiva esclusivamente attraverso questa modalità.

L’ambiente di apprendimento, le relazioni, le emozioni e le interazioni supportano i processi di apprendimento molto più di quello che si possa pensare, sono il terreno per un apprendimento reale e significativo.

Bisogna ripensare al processo di apprendimento, e se è vero che ad oggi esso debba includere necessariamente l’ausilio di strumenti informatici e tecnologici (basti pensare che essi sono indispensabili per bambini e ragazzi con DSA ma necessari e utili anche a tutto il resto della classe) è anche vero che non può prescindere dalla relazione con l’altro significativo, sia esso il docente o il compagno di classe.

Non accumuliamo conoscenza ma la costruiamo, e come possiamo pensare che l’alunno riesca a costruirla in un ambiente seppur interattivo ma nella solitudine della sua cameretta?

Come possono le emozioni veicolarsi attraverso lo schermo?

Lo stesso VygotskiJ sosteneva che l’emozione “influisce nel processo di apprendimento, in quanto agisce come guida” e Piaget sottolineava l’essere necessario dell’interazione tra cognizione e affettività.

dott.ssa Piera Giuliano – Psicologa dell’età evolutiva

Redazione

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